Cos'è lo snus e perché può far male

Gli effetti negativi del consumo di tabacco umido

È una sorta di tabacco umido in polvere che si assume tenendolo in bocca fra il labbro e la gengiva superiore. Si tratta dello snus, prodotto vietato in tutta Europa tranne che in Svezia, da dove proviene. La sua ingestione ha provocato un malore a due studentesse di 13 anni di Ferrara, ricoverate per precauzione.
Nello snus sono presenti alte concentrazioni di nicotina che possono provocare malori ma anche, nei casi più gravi, la morte.
Il tabacco viene mischiato con acqua, carbonato di sodio e aromi, e poi riscaldato attraverso un getto di vapore. A differenza del tabacco fumato, il rischio per la salute non è per i polmoni, motivo per cui alcuni esperti ne hanno consigliato l'uso al posto delle sigarette. Dati dell'Oms confermano in effetti che in Svezia si registra un tasso di tumore ai polmoni inferiore alla media europea. Tuttavia, lo snus può creare problemi diversi e non meno gravi, legati in particolare al sovradosaggio di nicotina.
Il suo consumo può causare infatti iperventilazione, cui seguono euforia, nausea, salivazione, vomito e diarrea, sudorazione algida, tachicardia e ipertensione. Nei casi più gravi può evolvere in convulsioni e compromissione dell'attività respiratoria fino al suo arresto. La dose letale in soggetti di età adulta viene generalmente indicata tra 40 e 60 mg, tuttavia stime recenti indicano valori superiori a 500 mg.
Uno studio del Karolinska Institutet di Stoccolma pubblicato su Pediatric Research rivela peraltro che per le madri che in gravidanza assumono snus il rischio di morte improvvisa del lattante è tre volte più alto.
«Lo snus è un tabacco macinato fine che, sotto forma di palline di pasta umida o di bustine simili a quelle del tè, è diffuso in Svezia e in Norvegia», spiega la prima autrice Anna Gunnerbeck dell'Unità neuropediatrica presso il Dipartimento di salute delle donne e dei bambini al Karolinska Institutet di Solna in Svezia.
Il rischio si riduce notevolmente nei casi in cui la madre aveva smesso di usare lo snus prima della prima visita prenatale.
«Mentre è noto da tempo che il fumo in gravidanza è un fattore di rischio per la morte improvvisa del lattante, sono ancora limitate le ricerche sullo snus e altri prodotti a base di nicotina», scrivono i ricercatori. Lo studio ha analizzato i dati di oltre 2 milioni di bambini nati in Svezia fra il 1999 e il 2019. Nel corso di questo periodo solo in 2 casi su 10.000 si è verificata una morte infantile improvvisa.
«E a conti fatti l'assunzione di snus in gestazione è risultata essere associata a un aumento del 70% del rischio di morte infantile nel primo anno di vita, indipendentemente dalla causa, nonché a probabilità triplicate di morte infantile improvvisa», riprende l'autrice dell'articolo, aggiungendo che i rischi associati all'assunzione di snus sono paragonabili a quelli da fumo.
«Dato il drammatico aumento dell'uso di snus nelle giovani donne fertili in Svezia e la crescente popolarità delle sigarette elettroniche, è opportuno informare le future gestanti del potenziale rischio per feti e neonati», conclude Gunnerbeck.
Lo snus è vietato in Italia perché contiene sostanze cancerogene e nicotina. Oltre alla dipendenza da nicotina, lo snus espone infatti i consumatori a sostanze dannose anche cancerogene, favorendo l'insorgenza di tumori al pancreas e alla bocca.

12/03/2025 11:40:00 Andrea Sperelli


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