Fra le donne che soffrono di ipertensione c'è una probabilità più alta di insonnia. A indicarlo è uno studio del Brigham and Women's Hospital di Boston pubblicato su Hypertension da un team coordinato da Eva Schernhammer.
Lo studio ha seguito 66.122 donne per 16 anni con dei controlli biannuali, evidenziando una stretta correlazione fra i due disturbi. L'esistenza del nesso è peraltro una possibilità per la diagnosi precoce dell'ipertensione fra le donne, che in genere fa più danni rispetto agli uomini. Basti pensare alla preeclampsia in gravidanza, che mette a rischio madre e bambino.
I dati dello studio mostrano che il rischio di ipertensione è maggiore in chi dorme meno di 5 ore a notte, mentre risulta inferiore nelle donne che dormono 7-8 ore e praticamente nullo in quelle che dormono almeno per 9 ore a notte.
Il risveglio precoce non è risultato associato a tale rischio, né si sono osservate correlazioni con lo svolgimento di lavori notturni come quello delle turniste dei call center o delle hostess sottoposte al jet lag durante i voli intercontinentali, situazioni che possono alterare il cronotipo, cioè i ritmi automatici di veglia e di sonno.
Data l'interconnessione fra i due disturbi, è chiaro che una corretta gestione della pressione arteriosa può rappresentare la chiave di volta per la risoluzione dell'insonnia, almeno nelle donne.
A sua volta, uno screening incentrato sulla qualità del sonno può essere utile a identificare per tempo chi si trova a maggior rischio di ipertensione.
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