Un cerotto a base di cellule staminali sembra poter rappresentare una cura valida per i feti affetti da spina bifida. Si tratta di un difetto congenito del tubo neurale, il quale dovrebbe chiudersi 4 settimane dopo il concepimento.
Nei bambini con spina bifida, invece, una parte del tubo non si sviluppa o non si chiude in maniera corretta. Ne conseguono problemi neurologici, alterazioni scheletriche, disturbi metabolici e difficoltà nel controllo della funzione di organi interni quali l'intestino e la vescica.
Uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo del difetto è la carenza di acido folico prima e durante le prime fasi della gravidanza. Ad oggi, l'unica opzione di cura è l'intervento chirurgico, che peraltro non sempre è risolutivo.
Gli scienziati dell'Università della California di Davis hanno realizzato un cerotto composto di cellule staminali ottenute dalla placenta e seminate su un materiale biocompatibile. Tre feti sono stati curati dai ricercatori nel grembo materno. I tre bambini sono nati in salute e ora il cerotto verrà sperimentato su altri 35 feti. La tecnica era già stata sperimentata con successo su cuccioli di pecora e di bulldog.
Il cerotto non è però da intendersi quale alternativa all'operazione, ma come suo complemento, almeno per il momento. Secondo la chirurga a capo del trial, Diana Farmer, l'aggiunta del cerotto aumenta in maniera decisiva le probabilità di successo dell'intervento.
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