Dalle staminali della pelle arriva anche la possibilità di creare una tiroide in provetta. A sostenerlo è un gruppo di medici dell'Università di Bruxelles guidato da Sabine Costagliola, che ha presentato nel corso del Congresso annuale della Società Europea degli Organi Artificiali una procedura per la trasformazione di cellule staminali prelevate dalla pelle di topo in cellule tiroidee del tutto funzionanti.
I risultati preliminari ottenuti hanno spinto Celestino Pio Lombardi - direttore dell'Unità di Chirurgia Endocrina del Gemelli - “a stringere con Costagliola una collaborazione per mettere insieme le rispettive expertise e provare a lavorare con cellule umane di pazienti e ripetere i risultati che lei ha ottenuto con cellule animali''.
Chi viene colpito da una malattia tiroidea è spesso costretto all'asportazione dell'organo e all'assunzione a vita di ormoni tiroidei sostitutivi. Per questo molti ricercatori stanno sperimentando terapie cellulari alternative che riescano a ripristinare nell'organismo il giusto quantitativo di cellule tiroidee funzionanti.
"Vorremmo tentare, con Costagliola di prendere cellule staminali dal sottocute di pazienti e trasformarle con adeguati stimoli in cellule tiroidee in grado di produrre gli ormoni'', spiega Lombardi.
Ci vorrà tempo prima di poter contare su un approccio del genere. Le cellule tiroidee prodotte in tal modo, infatti, dovranno rispondere a una serie di criteri stringenti prima di poter essere utilizzate sull'uomo.
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