Il succo di barbabietola riduce la pressione nella BPCO

Migliora anche la risposta alla riabilitazione polmonare

Le persone che soffrono di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) potrebbero beneficiare del consumo quotidiano di succo di barbabietola ricco di nitrati. L'integrazione ha l'effetto di ridurre in maniera prolungata la pressione arteriosa rispetto al placebo, aumentando anche la capacità di esercizio misurata dalla distanza percorsa a piedi in 6 minuti.
«L'integrazione alimentare a base di nitrati sotto forma di succo di barbabietola rossa nei pazienti con BPCO ha effetti vantaggiosi tra cui il miglioramento della risposta alla riabilitazione polmonare dovuto a una maggiore efficienza della contrazione muscolare con riduzione del consumo di ossigeno e aumento della distanza percorsa al test del cammino», afferma Ali Alasmari del National Heart and Lung Institute, Royal Brompton Campus, Imperial College London, primo nome di un articolo pubblicato sullo European Respiratory Journal. «Esistono prove, fornite finora solo da studi a breve termine, che il succo di barbabietola rossa riduce la pressione sanguigna. Sarebbe interessante sviluppare un trattamento nutrizionale in grado di ridurre in modo duraturo la pressione sanguigna, soprattutto se migliorasse anche la capacità di esercizio fisico delle persone».
Lo studio ha inteso verificare se l'aumento della quantità di nitrati nella dieta dei pazienti con BPCO potesse ridurre il rischio di eventi cardiovascolari acuti. Sono state reclutate 81 persone affette da BPCO in cura al Royal Brompton Hospital di Londra che avevano una pressione sistolica superiore a 130 mmHg. Sono stati formati due gruppi, al primo dei quali è stata somministrata una bevanda a base di succo di barbabietola naturalmente ricca di nitrati (70 ml di succo di barbabietola concentrato, contenente 400 mg di nitrato) da assumere una volta al giorno per 12 settimane.
Il secondo gruppo ha assunto una bevanda placebo dall'aspetto e dal sapore identico, ma senza nitrati. Al termine dello studio, i ricercatori hanno osservato una riduzione della pressione sistolica nel primo gruppo, oltre a una minore rigidità dei vasi sanguigni e a un incremento della distanza percorsa al test del cammino. «Questi risultati sono molto promettenti, ma dovranno essere confermati da studi a lungo termine svolti su casistiche più ampie», conclude Alasmari.

Fonte: European Respiratory Journal 2023. Doi: 10.1183/13993003.02353-2022
European Respiratory Journal

16/01/2024 10:10:00 Andrea Piccoli


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