Artrite reumatoide, fondamentale intervenire subito

Un trattamento immediato può invertire il corso della malattia

Intervenire subito in caso di artrite reumatoide può rivelarsi una scelta fondamentale. Secondo alcuni trial pubblicati su Lancet anche grazie al contributo di Maria Antonietta D'Agostino, direttrice della Uoc di Reumatologia del Gemelli Irccs e Università Cattolica, il trattamento precoce dell'artrite reumatoide può invertire il corso della malattia e impedirne anche la comparsa conclamata.
"L'artrite reumatoide - spiega D'Agostino - è una malattia molto disabilitante che si caratterizza per una fase prodromica, priva di segni clinici evidenti; nelle primissime fasi compaiono sintomi aspecifici come dolori articolari (artralgie), ma mancano i segni cardine della malattia (sinovite, infiammazione, ecc). Attualmente questi pazienti, pur essendo considerati a rischio, non avendo una malattia evidente, non sono trattati con farmaci immunosoppressori. Invece il trattamento precoce potrebbe evitare la comparsa di sintomi più gravi o addirittura frenare la comparsa della malattia conclamata".
Grazie all'assunzione precoce di abatacept, farmaco biologico che blocca l'attivazione dei linfociti T, è possibile prevenire la malattia conclamata. I soggetti ad alto rischio trattati con abatacept mostrano ridotte manifestazioni di artrite reumatoide conclamata.
"I soggetti a rischio, cioè quelli con positività per gli anticorpi anti-citrullina (ACPA-positivi) e con dolori articolari persistenti (artralgia infiammatoria), devono essere monitorati in maniera costante e ravvicinata. I pazienti con dolori articolari forti e rigidità mattutina per almeno un'ora, con dolori costanti perduranti per qualche mese sono tra quelli più a rischio, e dovrebbero consultare un reumatologo, anche se le articolazioni non appaiono gonfie. L'ecografia consente di individuare i pazienti a maggior rischio di sviluppare l'artrite reumatoide da trattare in fase precoce per rallentare l'evoluzione verso l'artrite reumatoide clinicamente evidente”, conclude la ricercatrice italiana.

22/02/2024 12:20:00 Andrea Sperelli


Notizie correlate