Una giovane donna americana colpita da Covid è stata vittima di un rarissimo disturbo che sembra associato a una sequela del virus, la prosopagnosia. Si tratta dell'incapacità di riconoscere i volti di persone care o famose, un sintomo a quanto pare da aggiungersi ai tanti descritti in caso di Long Covid.
Il caso della ragazza di 28 anni è stato descritto sulle pagine di Cortex da un team del Dartmouth College di Hannover, negli Stati Uniti, diretto da Marie Luise Kieseler. La ragazza ha contratto il virus nel marzo del 2020 e, dopo aver superato la fase acuta dell'infezione, ha cominciato ad avere difficoltà a riconoscere il volto del padre.
Dopo una serie di test, i ricercatori hanno concluso che si trattava di prosopagnosia. Studi successivi condotti su altre 54 persone affette da Long Covid hanno lasciato emergere la probabile connessione fra il sintomo e l'infezione.
I sintomi di Annie sono emersi per la prima volta nel mese di giugno 2020, quando a una riunione di famiglia la ragazza non è stata in grado di riconoscere il padre. «Era come se la sua voce uscisse dal volto di uno sconosciuto», ha raccontato la paziente ai ricercatori.
La ragazza ha però accusato anche altri sintomi, fra cui difficoltà di orientamento, motivo per il quale ha bisogno di segnare sul telefono la posizione dell'auto nel parcheggio quando si ferma al supermercato.
«La combinazione di prosopagnosia e deficit di orientamento è qualcosa che ha attirato la nostra attenzione perché i due disturbi spesso vanno di pari passo, facendo capo a regioni cerebrali vicine nel lobo temporale», spiega Kieseler. «Questi risultati indicano che Covid-19 può produrre un danno neuropsicologico grave e selettivo simile ai deficit osservati a seguito di un danno cerebrale».
Fonte: Cortex 2023. Doi: 10.1016/j.cortex.2023.01.012
Cortex
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