L'Organizzazione Mondiale della Sanità il 5 maggio ha decretato conclusa l'emergenza sanitaria legata al Covid. Rimane sul campo, tuttavia, un'altra emergenza non meno importante: il Long Covid.
“Se l'emergenza da Covid è ufficialmente finita, quella da Long Covid ce la porteremo avanti ancora a lungo, probabilmente per anni - afferma Fernando Lunedi, responsabile del Centro per il Long Covid dell'INI Città Bianca, uno dei primi attivi a livello nazionale - Siamo stati tra i primi in Italia, nel gennaio del 2021, a intuire la necessità di creare percorsi terapeutici per gli strascichi del Covid, quando ancora la denominazione Long Covid non esisteva. Si stima che oggi interessi più di 65 milioni di persone nel mondo”.
Fernando Lunedi, Responsabile Centro Longo Covid dell'INI Città Bianca sarà a Lisbona alla seconda edizione degli European Private Hospital Awards per presentare i risultati dello studio condotto sugli oltre 3000 pazienti trattati a Città Bianca e provenienti da tutta Italia.
“Saper riconoscere e dare un nome alla malattia di ogni paziente è stato un lavoro enorme - dice Lunedi - ma estremamente gratificante. Quello che emerge dal nostro studio è che esistono diverse e numerose varianti di Long Covid determinate da diversi fattori, il cui mix è unico per ogni paziente: dosi di vaccino, età, sesso, comorbilità, tipologia di trattamento usato durante l'infezione da Covid, accesso al ricovero ospedaliero, se necessario, somministrazione di antivirali o sieroterapia con IG. Un'altra risposta importante che ci ha fornito lo studio è che la tempistica di accesso al percorso di cura da Long Covid rappresenta un fattore discriminante per la guarigione: iniziare la cura a breve distanza dall'infezione determina un più rapido ripristino dell'omeostasi. Altro fattore importante per la cura è l'attenzione all'alimentazione e agli stili di vita: insieme al «tailored treatment», l'approccio terapeutico bio-nutrizionale ha consentito di riportare il paziente a una situazione anche più vantaggiosa della precedente”.
Ognuno dei 3.000 pazienti in accesso all'Ambulatorio Integrato Post Covid è stato sottoposto a triage, intervista infermieristica e visita medica ambulatoriale per l'inquadramento del caso. Il campione trattato è a lieve maggioranza femminile, con una prevalenza della fascia d'età compresa tra i 30 e i 55 anni, rispetto alla fascia 56-80 anni. Alla prima fase di inquadramento sono seguiti follow up periodici di controllo a 1 mese e successivamente a 3, 6, 9 mesi.
La sintesi dello studio dimostra quali sono stati i sintomi più comuni riscontrati nei pazienti trattati:
- Nel 91% dei casi almeno un sintomo tra: cefalea atipica, riduzione del visus (vista), tosse persistente, insonnia, disturbo del respiro, mio-artralgie (dolori muscolo-scheletrici localizzati).
Due sintomi di nuovo conio ma di grande valenza statistica riscontrati sono:
- Nel 76% dei pazienti: “Brain Fog” (nebbia cerebrale) definita da disturbo attentivo, confusione mentale e sensazione di disagio nella memoria di recupero.
- Nel 69% dei pazienti: “Fatigue” (fatica subacuta post-infettiva) intesa come astenia associata a malessere generale correlato principalmente alla neuropsiche.
Alcuni casi di particolare interesse
Anche se statisticamente meno rilevante, in 7 pazienti, soprattutto donne, è stato possibile diagnosticare mielite cerebrale, una infiammazione del cervello in termini semplici che necessita di stretta osservazione e cure per follow-up di 12/15 mesi.
In 5 pazienti si sono presentati segni e sintomi riconducibili a nevralgie specifiche degli arti inferiori e tremori e spasmi involontari che derivavano da spossatezza e deficit a mantenere la stazione eretta, rendendo impossibili attività come la semplice deambulazione, l'attività aerobica o puramente la guida o come da quadro debuttante di paraparesi spastica.
È frequente, come noto, ritrovare in ambulatorio, lo sviluppo pregresso di polmonite interstiziale associato però - come riscontrato in 7 casi, maggiormente rappresentati dal sesso maschile - a quadri pre-fibrotici (la fibrosi polmonare è una malattia degenerativa irreversibile) in pazienti precedentemente sani e che durante l'infezione si erano dichiarati asintomatici.
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
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