Vaccino Covid ed epatite autoimmune, nessun legame

I rarissimi casi emersi non sono associabili alle iniezioni

Non ci sono prove del presunto nesso fra somministrazione del vaccino anti-Covid e insorgenza di epatite autoimmune. A decretarlo è il Comitato di farmaco vigilanza Prac dell'Agenzia europea del farmaco (Ema).
"Le evidenze disponibili non supportano un nesso causale tra i vaccini Covid-19 Comirnaty di Pfizer/BioNTech "e Spikevax" di Moderna "e casi molto rari di epatite autoimmune (Aih)", afferma l'agenzia in una nota. L'Aih è una grave condizione infiammatoria cronica in cui il sistema immunitario attacca e danneggia il fegato. Segni e sintomi dell'epatite autoimmune variano da persona a persona e possono includere ingiallimento della pelle (ittero), accumulo di liquidi nelle gambe (edema) o nella pancia (ascite) e sintomi gastrointestinali. La valutazione del Prac si basa sui dati della letteratura medica, sui casi di Aih segnalati spontaneamente nel database EudraVigilance e su ulteriori dati e analisi forniti dai titolari dell'autorizzazione all'immissione in commercio dei due vaccini a mRna. Gli esperti del panel ritengono che le evidenze disponibili non giustifichino attualmente un aggiornamento delle informazioni sul prodotto di questi prodotti”.
L'Ema assicura comunque che continuerà a monitorare tutte le nuove segnalazioni di un possibile nesso e che adotterà misure appropriate nel caso si rendessero necessarie.

11/04/2022 11:12:00 Andrea Sperelli


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