Un tessuto che prevede il rischio di cancro all'ovaio

Simula le tube di Falloppio consentendo un miglioramento della diagnosi

Un team di scienziati del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles ha creato un tessuto che simula le tube di Falloppio potenzialmente in grado di prevedere quali donne siano a rischio di sviluppare il cancro dell'ovaio.
L'organoide è stato creato sulla base di cellule staminali pluripotente indotte (iPSC) generate a partire da prelievi di sangue di giovani pazienti con il cancro ovarico e una mutazione germinale nel gene BReast Cancer (BRCA-1), che aumenta il
rischio delle donne di sviluppare il tumore.
«I nostri dati supportano la ricerca recente che indica che il cancro ovarico in queste pazienti inizia realmente con lesioni cancerose nei rivestimenti delle tube di Falloppio», ha affermato Clive N. Svendsen, ultimo firmatario dello studio.
Individuando le anomalie all'esordio, i medici riuscirebbero con ogni probabilità a fermare il tumore.
«Questo studio costituisce un uso interessante delle iPSC, che ci porta più vicino che mai al miglioramento significativo degli esiti nelle donne con questo comune tipo di cancro ovarico», ha commentato Jeffrey Golden, vicedirettore del Research and Graduate Education e direttore del Burns and Allen Research Institute al Cedars-Sinai, non coinvolto nello studio.
«Partire da questi risultati potrà un giorno permetterci di offrire un rilevamento precoce e salvavita del cancro ovarico nelle donne che portano la mutazione di BRCA-1 e realizzare una prevenzione efficace e personalizzata e, se necessario, delle strategie di trattamento», ha aggiunto l'esperto.
Nello studio, pubblicato su Cell Report, sono state prodotte iPSC non solo da pazienti con cancro ovarico e mutazione BRCA-1, ma anche da donne sane. Le cellule sono state poi differenziate in organoidi delle tube di Falloppio.
Il confronto dei due gruppi ha evidenziato come le linee con mutazione di BRCA-1 mostrassero anomalie cellulari coerenti con una trasformazione neoplastica.
Gli organoidi generati dalle donne con una forma di cancro più aggressiva mostravano una patologia più grave. Svendsen sostiene che il tessuto creato potrebbe essere utilizzato anche per individuare i farmaci migliori per ogni soggetto e testarne diversi prima che se ne decida la somministrazione.

Fonte: Cell Report

18/02/2022 17:44:00 Andrea Piccoli


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