L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha affermato che non esiste nesso fra il consumo di caffè e l'insorgenza del tumore alla vescica. Il nuovo parere smentisce quello del 1991, quando il caffè era stato inserito fra le sostanze potenzialmente cancerogene per il cancro della vescica.
Dalla categoria 2b è ora passato alla categoria 3, dove non ci sono evidenze di tali rischi. Gli esperti della Iarc hanno preso in esame circa 500 studi sull'argomento. Gli studi degli ultimi 25 anni hanno evidenziato la mancanza di un nesso fra il consumo abituale di caffè e l'insorgenza del cancro alla vescica, sottolineando al contrario la possibilità che il caffè prevenga il tumore dell'utero e del fegato. Il parere si è basato sul consumo medio di 3-4 tazzine al giorno.
Potenzialmente pericoloso, invece, appare il consumo di mate, la bevanda popolare in Spagna e nel Sud America. Il rischio verrebbe non tanto dalle sostanze contenute nell'erba con la quale è preparata la bevanda, ma dalle alte temperature alle quali il mate viene consumato.
La normale modalità di consumo prevede infatti di bere il liquido con una cannuccia a una temperatura spesso superiore ai 60 gradi.
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