Uno dei segreti dei centenari risiederebbe nel loro peculiare ecosistema virale intestinale e nel modo in cui si connette con il microbioma intestinale. A dirlo è uno studio pubblicato su Nature Micriobiology da un team del Broad Institute of MIT and Harvard di Cambridge e della University of Copenhagen.
«La composizione del microbioma intestinale può essere implicata nella prevenzione delle malattie legate all'invecchiamento, in quanto influenza la funzione immunitaria sistemica e la resistenza alle infezioni. Tuttavia, la componente virale del microbioma durante le diverse fasi della vita non è stata studiata in modo approfondito», spiega Joachim Johansen, autore principale del lavoro.
Gli scienziati danesi hanno esaminato il viroma intestinale dei centenari servendosi di metagenomi ricavati da 195 individui provenienti dal Giappone e dalla Sardegna, due delle aree di maggior concentrazione dei centenari.
I centenari mostravano un ecosistema virale più diversificato, con generi virali mai descritti in precedenza, ad esempio alcuni virus associati ai Clostridi. È stato osservato anche uno spostamento verso una maggiore attività litica.
Inoltre, dall'analisi delle funzioni ausiliarie codificate dai fagi che influenzano la fisiologia batterica è emerso un arricchimento di geni che supportano passaggi chiave nelle vie metaboliche del solfato.
I membri fagici e batterici del microbioma dei centenari hanno mostrato un maggiore potenziale di conversione della metionina in omocisteina, del solfato in solfuro e della taurina in solfuro.
«Una maggiore produzione metabolica di idrogeno solforato microbico nei centenari può essere un fattore che supporta l'integrità della mucosa e la resistenza dell'organismo ai patogeni, favorendo la longevità », concludono gli autori.
Fonte: Nature Microbiology 2023. Doi: 10.1038/s41564-023-01370-6
Nature Micriobiology
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
Questa pagina è stata letta
281901 volte