Meglio assaporare ogni boccone del cibo che abbiamo nel piatto. Così facendo, oltre a prolungare il piacere del pasto, ridurremo il rischio di sviluppare l'ipercolesterolemia.
Ad affermarlo è uno studio pubblicato sul Journal of Translational Medicine da un team italiano diretto da Annamaria Colao, presidente della Società italiana di Endocrinologia.
Lo studio, condotto da Giovanna Muscogiuri e Luigi Barrea, ha coinvolto 187 soggetti obesi dei quali sono state indagate le abitudini alimentari, fra cui la durata dei pasti. Confrontando chi pranza e cena in meno di 20 minuti con chi passa più tempo a tavola è emerso che il consumo più rapido dei pasti ha l'effetto di raddoppiare il rischio di sviluppare colesterolo alto, soprattutto a cena.
«Il colesterolo è un fattore di rischio noto per malattie cardiovascolari come infarto e ictus, ma non è il solo elemento metabolico che peggiora con un pasto troppo frettoloso - spiega Annamaria Colao, presidente della Società Italiana di Endocrinologia (SIE) - Studi precedenti hanno mostrato che mangiare troppo rapidamente si associa a un aumento del consumo di cibo e anche il nostro lavoro lo conferma, aggiungendo che chi pasteggia in pochi minuti consuma più spesso un pasto completo con primo, secondo, contorno e frutta. Inoltre fra i cibi che possono essere mangiati più velocemente ci sono quelli ultra-processati (come alcuni insaccati) che, oltre a essere molto calorici e poco sani, ci rendono anche meno capaci di controllare l'introito calorico».
Ne consegue un maggior rischio di ipercolesterolemia, ma anche di sovrappeso e obesità . «L'obesità si sconfigge a tavola, concedendoci il tempo di acquisire la consapevolezza di quello che stiamo mangiando - sottolinea Colao - I nostri tempi ci obbligano a una grande frenesia e velocità d'azione che travolgono anche uno dei momenti fondamentali della vita quotidiana, l'alimentazione. Mangiare in modo diverso, rispettando ritmi più lenti, ci aiuterebbe molto a prevenire le malattie del metabolismo: è perciò necessario riappropriarci del tempo e vivere il momento del pasto come una coccola quotidiana. A maggior ragione possiamo farlo durante le feste natalizie, quando è inevitabile trascorrere più tempo a tavola: facciamolo con serenità , cercando ovviamente di non esagerare con gli strappi alla regola che, se restano tali, non hanno grosse ripercussioni né sul peso, né sulla salute e sul metabolismo in generale. Cogliamo invece l'occasione per un piccolo cambiamento da portare con noi anche nel resto dell'anno: è infatti con le abitudini quotidiane che si costruisce la vera salute e trascorrere qualche minuto in più a tavola per maturare la consapevolezza del cibo potrebbe giocare un ruolo chiave nella prevenzione dell'obesità e delle malattie metaboliche ad essa correlate», conclude Colao.
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
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