Una carenza di vitamina B12 e un eccesso di omocisteina nel sangue possono provocare un aumento del rischio di emicrania. I due fattori causano danni alle cellule endoteliali aumentando i livelli di radicali liberi, associati all'insorgenza di episodi di emicrania.
Ad affermarlo è uno studio pubblicato su Arquivos de Neuro-Psiquiatria, la rivista ufficiale dell'Accademia Brasiliana di Neurologia. Un team dell'Università di Instanbul ha individuato una correlazione fra i livelli di vitamina B12 e la frequenza degli attacchi di emicrania e la gravità del dolore. Allo studio hanno partecipato 127 pazienti con emicrania e 45 soggetti sani che si sono presentati all'Okmeydani Training and Research Hospital tra il 2019 e il 2020.
Gli esperti hanno registrato la frequenza degli attacchi di emicrania, la durata degli attacchi, la gravità del dolore, le caratteristiche cliniche e la localizzazione del mal di testa. La gravità del dolore è stata valutata utilizzando una scala (VAS). I ricercatori considerano bassi livelli di vitamina B12 inferiori a 300 nanogrammi/Litro di sangue.
I pazienti sono stati suddivisi in 3 gruppi a seconda della frequenza degli attacchi: episodici infrequenti (1-3 attacchi di emicrania al mese), episodici frequenti (4-14 giorni al mese) e cronici. L'emicrania cronica (CM) è stata identificata come un mal di testa della durata di oltre 4 ore per 15 o più giorni al mese per un periodo minimo di 3 mesi.
Stando ai dati, i livelli di vitamina B12 nei pazienti con emicrania erano molto più bassi rispetto a quelli del gruppo di controllo (227,30 nanogrammi per litro contro 278,44 ng/L.
Anche i livelli di vitamina B12 dei pazienti con emicrania cronica (197,50 ng/L) sono risultati inferiori a quelli dei pazienti con attacchi di emicrania meno frequenti (278,56 ng/L).
I livelli di vitamina B12 erano più bassi nei casi con maggiore frequenza di dolore. Secondo gli autori, una possibile causa del nesso andrebbe ricercata nell'utilizzo frequente di analgesici, che possono disturbare l'assorbimento della vitamina. Se fosse confermato, il rapporto tra i due fattori sarebbe invertito e la carenza della vitamina sarebbe un sintomo e non una concausa del disturbo.
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