Ogni donna a partire dai 30 anni sperimenta la perdita di densità ossea. Finora si era pensato che la menopausa rendesse più rapido il declino ormonale, aumentando i casi di osteoporosi. Secondo uno studio finlandese, però, dopo la fine delle mestruazioni l'osteopenia sarebbe inferiore al previsto.
A dirlo è lo studio Osteoporosis Risk Factor and Prevention iniziato nel 1989 con un sondaggio sulla salute che è stato inviato a tutte le donne di età compresa tra 47 e 56 anni che vivono nella regione di Kuopio, in Finlandia orientale, attualmente ancora in corso. Sono 14200 le donne che ogni cinque anni rispondono al sondaggio e 3000 le volontarie che si sottopongono alle misurazioni della densità minerale ai raggi X.
Gli esiti del follow up sono stati pubblicati sul Journal of Bone and Mineral Research, rivelando che "la situazione post menopausa è decisamente meno grave di quanto si potesse pensare".
Finora si pensava che il tasso di perdita ossea fosse intorno al 20%, ma nella realtà lo studio dimostra che la perdita si attesta fra il 7,4 e l'11,1%.
"La terapia ormonale sostitutiva si è dimostrata molto efficace, al contrario dei supplementi a base di vitamina D e calcio, così come l'uso dei corticosteroidi, che non hanno portato a miglioramenti. Anche il fumo e l'alcol non hanno mostrato alcun significato statistico per il tasso di perdita ossea annuale - scrivono i ricercatori -, mentre l'aumento di peso durante il follow-up ha confermato la sua azione protettiva".
L'osteoporosi colpisce solo in Italia circa 5 milioni di persone, l'80% delle quali sono donne in post-menopausa. "Si verifica più comunemente nelle donne a causa dei cambiamenti ormonali legati alla fertilità e per una serie di fattori di rischio, come un basso indice di massa corporea, l'età e l'utilizzo a lungo termine di farmaci che influiscono sulle ossa", spiega l'autore principale, Joonas Sirola, ortopedico del Kuopio University Hospital. "Precedenti studi hanno dimostrato che la perdita ossea aumentava con l'arrivo della menopausa per poi diminuire in età avanzata. Tuttavia sinora non erano mai stati svolti studi osservazionali di oltre 15 anni. La diminuzione media della densità minerale ossea è decisamente inferiore rispetto a quanto ipotizzavamo e sorprendentemente abbiamo scoperto che sono molto pochi i fattori di rischio che influenzano direttamente questo problema", conclude Sirola. “Insomma, questo studio getta nuova luce sull'osteoporosi e cambia definitivamente la nostra comprensione sulla perdita ossea nelle donne anziane".
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