Potrebbe presto essere introdotta una nuova tecnologia per la diagnosi del cancro allo stomaco. Si tratta dell'analisi nanoarray che rileva le microvariazioni nell'esalato per individuare le persone a rischio.
Il prof. Hossam Haick, coordinatore di uno studio pubblicato su Gut e docente del Russell Berrie Nanotechnology Institute dell'Israel Institute of Technology di Haifa, spiega: “la tecnica, nota come analisi nanoarray, può essere usata non solo per verificare la presenza del cancro, ma anche per individuare e seguire le persone con elevate probabilità di svilupparlo. Da precedenti ricerche emerge che l'analisi nanoarray può essere usata per rilevare il cancro allo stomaco, ma i dati raccolti riguardano piccole casistiche e non forniscono informazioni sull'efficienza della tecnica nel cogliere le alterazioni precancerose”.
Gli scienziati hanno esaminato due campioni di aria espirata da 484 persone, la prima dopo 12 ore di digiuno e la seconda dopo 3 ore di astensione dal fumo. I partecipanti sono stati testati per l'infezione da Helicobacter Pylori, un noto fattore di rischio per il cancro dello stomaco. 99 soggetti avevano ricevuto una diagnosi di neoplasia gastrica, ma non erano stati ancora trattati.
I ricercatori hanno esaminato il primo campione di esalato attraverso la gascromatografia-spettrometria di massa (GC-MS), una tecnica che valuta le concentrazioni dei vari composti organici volatili contenuti nell'aria espirata, mentre il secondo campione è stato sottoposto all'analisi nanoarray. Dai risultati emerge che su 130 composti individuati, 8 mostravano differenze sostanziali nei pazienti con cancro conclamato rispetto a quelli con alterazioni precancerose.
L'analisi nanoarray è riuscita anche a distinguere le diverse fasi precancerose, scoprendo quali pazienti erano a basso e quali ad alto rischio di tumore allo stomaco.
“A causa del costo elevato la tecnologia GC-MS non può essere usata per lo screening, mentre l'analisi nanoarray non è solo precisa e altamente sensibile, ma è anche più semplice ed economica”, precisano gli autori.
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