Rischio nucleare, alla ricerca delle pillole anti-radiazioni

Assumerle però potrebbe essere controproducente, spiegano gli esperti

La minaccia nucleare evocata da Putin nel corso della guerra in Ucraina spaventa i cittadini europei, tanto che in Belgio ad esempio è stato registrato un aumento esponenziale delle richieste di pillole a base di iodio per contenere gli effetti di possibili radiazioni.
Cosa c'è alla base della richiesta? Probabilmente molti sono stati influenzati dalla famosa e recente serie tv Chernobyl, che racconta in maniera dettagliata i drammatici eventi del più grande incidente nucleare della storia. Alla notizia dell'incidente, Ulana Khomyuk, scienziata e fisica nucleare, comincia ad assumere pillole a base di iodio per ridurre gli effetti dell'esposizione alle radiazioni. L'assunzione delle compresse di ioduro di potassio servirebbe a impedire l'accumulo di iodio radioattivo emesso da un reattore nucleare fuori controllo. Lo ioduro di potassio avrebbe l'effetto di saturare la ghiandola tiroidea impedendo l'assorbimento di iodio radioattivo e il conseguente rischio di cancro alla tiroide.
Tuttavia, gli esperti sono scettici sull'argomento: "Non esiste un'indicazione ad assumere integratori o pillole che contengano iodio se non in circostanze particolari, per esempio in previsione di alcuni interventi chirurgici sulla tiroide oppure in gravidanza o in chi segue una dieta particolarmente restrittiva", chiarisce Marcello Bagnasco, presidente dell'Associazione Italiana della Tiroide (Ait) e specialista in endocrinologia, medicina nucleare e immunologia clinica. "A parte queste situazioni specifiche, non c'è nessuna indicazione ed è più che sufficiente per mantenere un buon livello di iodio l'uso del sale iodato in cucina. Ancora più inutile la supplementazione di iodio nelle in persone a cui è stata tolta la tiroide".
"Nel nostro Paese questi preparati vengono venduti in forma di integratori e non sono soggetti a prescrizione medica, quindi ognuno può comprarlo in farmacia a spese proprie, ma è fondamentale evitare acquisti incontrollati anche perché è assurdo pensare di attuare una profilassi preventiva su scala mondiale. Una buona nutrizione iodica - prosegue Bagnasco - è indispensabile per la nostra salute, ma per ottenerla basta assumere sale iodato. Invece, se si assumono in autonomia e senza il consiglio del medico compresse di iodio si potrebbe verificare un eccesso di questo elemento che può provocare effetti collaterali come un aumento di incidenza delle patologie autoimmuni. In particolare, nei soggetti con ipotiroidismo potrebbero esserci conseguenze indesiderate più sensibili. Va evitato l'uso incontrollato sulla base del principio che 'non si sa mai'. Sono forme di psicosi che possono fare danni".

04/03/2022 10:51:00 Andrea Sperelli


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