La terapia ormonale sostitutiva nelle donne in menopausa è uno strumento utilissimo per tenere a bada i disagi dovuti a questa fase fisiologica della vita, ma non deve essere usata allo scopo di prevenire condizioni croniche come tumori, malattie cardiovascolari e osteoporosi.
Lo suggeriscono gli esperti dell'USPSTF, la Preventive Services Task Force, che hanno appunto aggiornato le raccomandazioni sull'uso del trattamento.
Il documento pubblicato su Jama raccomanda di non ricorrere alla combinazione di estrogeni e progestinici nelle persone in post-menopausa e di non usare gli estrogeni da soli in quelle in post-menopausa che hanno effettuato un'isterectomia.
«Nella nostra revisione abbiamo nuovamente osservato che mentre la terapia ormonale può ridurre il rischio di alcune condizioni, può anche portare a gravi danni, come un aumento del rischio di coaguli di sangue e ictus», afferma Carol M. Mangione, chair dell'USPSTF e prima firmataria dell'articolo. Ciò significa che, in fatto di prevenzione delle malattie, i rischi annullano i potenziali benefici. Ovviamente, la terapia rimane consigliata per il trattamento dei sintomi della menopausa.
«La Task Force incoraggia le persone che manifestano i sintomi della menopausa a parlare con il proprio medico del trattamento migliore per loro», spiega l'esperta. In un editoriale associato al documento si evidenzia come spesso medici e pazienti finiscano per confondere le due indicazioni della terapia ormonale sostitutiva.
«È importante che gli operatori sanitari sappiano che la terapia ormonale non è un modo vantaggioso per ridurre il rischio di condizioni croniche come malattie cardiache, cancro e ictus», afferma Mangione.
Fonte: JAMA 2022. Doi: 10.1001/jama.2022.18625
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