Disponibile anche nel nostro paese la prima terapia specifica per tumori del polmone non a piccole cellule avanzati, tumori della tiroide avanzati o metastatici e per i carcinomi midollari della tiroide positivi all'alterazione del gene Ret.
Si stima che questa alterazione abbia un'incidenza di circa il 2% nel tumore polmonare, di circa il 10% nei tumori tiroidei e di circa il 50% in quelli midollari della tiroide.
Per questo tipo di pazienti, Aifa - Agenzia italiana del farmaco - ha stabilito lo scorso mese l'autorizzazione all'immissione in commercio di Selpercatinib come monoterapia di seconda linea. A renderlo noto è l'azienda farmaceutica Eli Lilly, che ha sviluppato il farmaco.
Selpercatinib è un inibitore selettivo e potente che blocca l'attività proliferativa dovuta all'alterazione del gene RET e determina un arresto della crescita tumorale con moderati effetti collaterali.
Dallo studio che ha portato all'approvazione del farmaco è emerso un tasso di risposta oggettivo del 61% nei pazienti con tumore al polmone pretrattato, del 79% nei pazienti pretrattati con tumore della tiroide e del 69% nei pazienti con carcinoma midollare pretrattato.
"Il carcinoma polmonare non a piccole cellule nel tempo è diventato l'esempio perfetto dell'applicazione della medicina di precisione in ambito oncologicoâ€, spiega Silvia Novello, Professore Ordinario di Oncologia Medica presso l'Università degli Studi di Torino. “Un terzo dei pazienti a cui viene diagnosticato questo tumore in fase metastatica è portatore di un cancro caratterizzato da un'alterazione genetica e può essere trattato con un farmaco specifico e il 2% ha un'alterazione di Ret, che è il target specifico di questo primo farmaco appena approvato".
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