Per tentare di salvare una donna da un incendio era rimasto sfigurato. Così Patrick Hardison, un pompiere americano di 41 anni, è stato sottoposto a un trapianto di faccia da un'équipe del centro medico Langone presso la New York University.
A condurre l'intervento è stato il chirurgo plastico Eduardo Rodriguez. Nel corso degli anni il pompiere è stato sottoposto a 71 diversi interventi chirurgici e ha sviluppato una dipendenza dagli antidolorifici. Per oltre un anno è rimasto in attesa di un soggetto compatibile nel registro dei donatori. Alla fine, il team di Rodriguez lo ha operato, impiegando 12 ore per rimuovere il volto del donatore e altre 14 per impiantarlo sulla struttura cranica del pompiere.
«Il quantitativo di tessuto trapiantato a Patrick non è mai stato impiantato prima. Sta andando molto bene, anche se siamo ad appena 90 giorni dall'intervento», ha dichiarato Rodriguez.
La speranza di sopravvivere all'intervento era solo del 50 per cento, ma Hardison ha deciso di correre il rischio. L'operazione è riuscita e l'uomo ha già potuto accennare i primi sorrisi. A causa dell'intervento, ovviamente, Hardison dovrà assumere farmaci immunosoppressori per tutta la vita per evitare il rigetto dei tessuti.
«Abbiamo utilizzato tecniche chirurgiche innovative e simulazioni al computer per trapiantare il viso, mascella e mandibola inclusi i denti, e una porzione della lingua. Inoltre l'intervento ha incluso tutti i tessuti molli dal cranio al collo, compresi i muscoli che permettono le espressioni facciali e i nervi motori e sensoriali. Il nostro obiettivo è ripristinare tutte le funzioni, oltre che avere un effetto estetico piacevole», ha commentato Rodriguez.
Il primo caso di trapianto di volto aveva riguardato un ragazzo spagnolo operato nel 2010.
Il giovane soffriva di gravi difficoltà respiratorie e aveva il viso sfigurato a causa di un incidente stradale. Oltre a non respirare correttamente, il ragazzo faceva fatica anche a deglutire e a parlare. Dopo nove operazione chirurgiche, la situazione clinica del giovane non era migliorata e i medici hanno pensato all'unica soluzione possibile, il trapianto.
Al contrario degli interventi del genere avvenuti in passato, in questo caso al ragazzo spagnolo sono stati trapiantati i muscoli, gli zigomi, la pelle, il naso, la mandibola, la mascella e perfino i denti. Il team di specialisti, coordinati da Joan Pere Barret, hanno lavorato per 24 ore consecutive per garantire un volto nuovo e funzionale al ragazzo.
Il ragazzo ha ricominciato a parlare e a mangiare nel giro di qualche settimana, ma si è dovuto sottoporre ad una dura riabilitazione, a due mesi di ricovero ospedaliero e alle difficoltà di natura psicologica connesse con l'intervento.
In tal senso, importante è stato l'apporto di una squadra di psicologi messa a disposizione del paziente, che pare aver reagito bene stando alle parole del dott. Barret: “si è guardato allo specchio, quando è stato giudicato pronto per farlo e lui stesso se l'è sentita; ha reagito bene ed è rimasto tranquillo e soddisfatto”.
Il primo trapianto di faccia parziale al mondo era stato invece effettuato in Francia nel 2005 su una donna che era stata sfigurata dai morsi di un cane.
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
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