Ci sottoponiamo a troppi test di laboratorio inutili. 3 su 10 sono del tutto evitabili, secondo il parere della Società italiana di biochimica clinica e biologia molecolare (Sibioc), di cui si fa portavoce il presidente Marcello Ciaccio.
Il rischio è quello di incappare in falsi positivi, sovradiagnosi e moltiplicazione degli esami, con conseguente stress del paziente e aumento dei costi per il sistema sanitario.
«Se si continua così - avverte infatti Ciaccio in occasione del convegno nazionale Sibioc al ministero della Salute - il Servizio sanitario nazionale non potrà più essere garantito».
Nel 70 per cento dei casi, l'esito degli esami di laboratorio condiziona le diagnosi dei medici e la natura dei successivi trattamenti, ma proprio per questo ne va definito in maniera precisa il ruolo.
Renato Tozzoli, che lavora presso il Presidio Ospedaliero Santa Maria degli Angeli di Pordenone, spiega: «L'opinione diffusa è che più esami si fanno, meglio è. È vero invece il contrario: più profili di test vengono effettuati, maggiore è la possibilità di risultati discordanti, il che complica la diagnosi per il medico e si concretizza la cosiddetta 'sindrome di Ulisse' del malato che, come fece Ulisse per il Mediterraneo, è costretto a un viaggio continuo per fare altri test, non perché sia veramente malato, ma perché sono stati prescritti test non adeguati».
Ci sono naturalmente degli ambiti nei quali non è possibile prescindere dall'utilizzo di test specifici. È il caso della celiachia o della malattia renale cronica. La medicina di laboratorio ha un ruolo centrale nell'individuazione dei fattori di rischio e nella diagnosi precoce.
Ma la parola chiave deve essere «appropriatezza». Ad esempio, nel caso di dolore toracico acuto, spesso gli esami proposti sono superati e di scarsa efficacia, mentre «il solo esame appropriato, la troponina cardiaca, permette di dimostrare che il 30% dei pazienti con dolore cardiaco senza segni elettrocardiografici ha un infarto ben definito. E nel cancro, i marcatori tumorali devono essere richiesti in modo adeguato».
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
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