Condividere l'esperienza del sonno fa bene alla coppia. Lo hanno certificato diverse ricerche condotte negli ultimi anni. Secondo un'indagine curata dai medici del Center for Integrative Psychiatry in Germania, le coppie riescono a sincronizzare gli schemi del sonno quando dormono insieme. Questo significa anche che aumenta in modo significativo la fase REM, il movimento oculare rapido responsabile dei sogni. Questa fase del sonno è associata al consolidamento della memoria, alle interazioni sociali e alla risoluzione dei problemi creativi.
Dormire in coppia, quindi, ha un'influenza positiva sulle aree cerebrali che interessano la fase REM. A confermare i benefici del buon sonno per la vita di coppia è anche uno studio condotto dai ricercatori dell'Università dell'Arizona presentati durante il congresso Sleep 2022 dell'American Academy of Sleep Medicine e della Sleep Research Society. I ricercatori, coinvolgendo 1007 adulti in età lavorativa, hanno evidenziato che dormire con un partner è associato a livelli più bassi di depressione, ansia e stress.
Questi dati confermano l'importanza della qualità del nostro sonno per poter mantenere delle buone relazioni, anche di coppia. Elementi che vengono rafforzati dalle indagini condotte da Dorelan Research, comitato di ricerca scientifica autonomo ed indipendente, che ha come mission quella di sensibilizzare sul tema dell'importanza del buon riposo attraverso ricerche e indagini. Così come la qualità del sonno può influenzare positivamente la relazione, accade anche il contrario. Stress, irritabilità e ansia vengono inevitabilmente trasmessi al partner con il rischio di causare problemi all'interno della coppia. Secondo le ultime statistiche circa il 30% della popolazione italiana rivela sintomi dovuti a un sonno di bassa qualità. Tutti noi siamo consapevoli di come un cattivo riposo possa influenzare negativamente la gestione delle emozioni, la capacità di concentrazione sul lavoro e di prendere decisioni in modo lucido, la nostra produttività e, di conseguenza, la qualità delle nostre relazioni. Quando siamo stanchi e abbiamo riposato male siamo più nervosi, meno lucidi e più affaticati emotivamente e psicologicamente. Tra i disturbi del sonno più frequenti ci sono apnee e russamenti, disturbi che non consentono di riposare correttamente e in modo continuativo e che irritano inevitabilmente anche il partner.
Gli ultimi dati dell'Associazione Italiana per la Medicina del Sonno (AIMS), risalenti al 2021, raccontano che in Italia circa 7 milioni di persone soffrono di almeno 5 apnee notturne per ore di sonno. Nella popolazione di età compresa tra 30 e 69 anni sono 4 milioni coloro che vivono l'esperienza di oltre 15 apnee per ora di sonno. Tra le cause da attribuire a questi disturbi del sonno figurano obesità, sovrappeso o l'assunzione di alcool la sera. Esistono anche cause dovute alla conformazione fisica della mandibola, del palato e della lingua che possono a ostruire le vie aeree superiori facilitando le apnee.
«Dalla mia esperienza clinica emerge che a sollecitare un incontro terapeutico sono due tipologie di relazioni. Quella della coppia consolidata e quella della nuova relazione - dichiara il Prof. Claudio Vicini, Esperto in Medicina del Sonno e Professore presso l'Università di Bologna e di Firenze, e membro del Comitato Tecnico Scientifico Dorelan ReSearch - Nel primo caso, l'incontro viene sollecitato dalla persona che condivide il letto con chi soffre di apnee o russamento e che evidenzia la necessità di risolvere la situazione. Nel secondo caso, chi soffre di disturbi del sonno e inizia un nuovo percorso di vita in comune con un'altra persona ritiene di dover intervenire. Ciò che nel precedente rapporto era stato ormai anestetizzato, nel nuovo rapporto inizia a diventare fonte di un problema. È importante agire perché il russamento e le apnee possono avere un impatto sulla psiche e incrementare elementi cognitivi come l'irritabilità e l'alterazione dell'umore. Elementi che interessano chi soffre di disturbi del sonno ma anche la persona con cui condivide l'esperienza del sonno. Se avviene quotidianamente è evidente come questo possa influire sul benessere della coppia», conclude Vicini.
Apnee e russamento notturno sono disturbi del sonno che possono avere un importante riflesso sulla salute a livello neurologico e possono portare a una serie di complicazioni, tra cui ipertensione e malattie cardiache. Se nei casi più gravi l'invito è quello di rivolgersi a un medico o un esperto del sonno, per i disturbi lievi è possibile trovare beneficio in alcune abitudini che modificano il proprio stile di vita:
- Seguire un'alimentazione sana, che favorisca una perdita di peso e preveda pasti leggeri alla sera, per non appesantire prima del riposo.
- Dormire su un fianco, quindi in posizione fetale e non a pancia in su! La posizione supino può infatti favorire un'ostruzione delle vie aeree.
- Assumere tisane oppure oli essenziali naturali prima di coricarsi, così da stimolare lo scioglimento di eventuali congestioni.
- Considerare l'utilizzo di cerotti nasali per un maggiore passaggio d'aria nelle narici e una riduzione del russamento.
«Un ottimo aiuto arriva anche dalla posizione a letto nonché dalla scelta del materasso”, continua il Prof. Vicini. “I dati che abbiamo a disposizione come Dorelan Research dimostrano, per esempio, che dormire con la testa sollevata di 30 riduce in misura significativa gli episodi di apnea notturna e russamento e quindi può migliorare la qualità del sonno».
Il materasso, infine, diventa un alleato importante per il nostro riposo. È importante, per prima cosa, non dormire su materassi o cuscini troppo vecchi che hanno perso le proprie caratteristiche e proprietà. In secondo luogo, occorre scegliere gli alleati del sonno più adatti alle nostre abitudini e alle nostre necessità.
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