I pazienti affetti da calcoli ureterali non complicati possono beneficiare dell'assunzione di farmaci alfa-bloccanti. Lo dice uno studio apparso sul British Medical Journal da un team dell'Università del Michigan di Ann Arbor.
John Hollingsworth, coordinatore dello studio, spiega: «Le principali linee guida riconoscono l'uso off-label di antagonisti alfa-adrenergici, o alfa-bloccanti, come opzione iniziale di trattamento dei pazienti con nuova diagnosi di calcoli ureterali di dimensioni sotto i 10 millimetri».
Diversi studi randomizzati hanno dimostrato, nei pazienti che facevano uso degli alfa-bloccanti, una frequenza maggiore di espulsione dei calcoli, tanto che la cura con questi farmaci ha preso il nome di terapia medica espulsiva.
I ricercatori americani hanno realizzato una revisione della letteratura scientifica disponibile sull'argomento, analizzando un totale di 55 studi clinici controllati e randomizzati.
«Dai risultati emerge una moderata evidenza che gli alfa-bloccanti facilitino l'espulsione delle concrezioni», riprende l'urologo. L'analisi dei sottogruppi ha fatto emergere la mancanza di benefici per i pazienti con calcoli di piccole dimensioni.
Al contrario, nei soggetti con calcoli più grandi e sottoposti a terapia con antagonisti alfa-adrenergici, le probabilità di espulsione erano maggiori del 57 per cento rispetto al gruppo di controllo.
Gli stessi pazienti mostravano inoltre un tempo di espulsione molto più breve e un minor numero di coliche, oltre a rischi più contenuti di un intervento chirurgico e di ricoveri ospedalieri.
«Dato il basso profilo di rischio di questi farmaci e la loro ampia finestra terapeutica, i nostri risultati suggeriscono che in presenza di coliche ureterali il medico curante dovrebbe prendere in considerazione la prescrizione di alfa-bloccanti», è la conclusione del dott. Hollingsworth.
Fonte: British Medical Journal
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