Il ruolo del medico di famiglia è da sempre fondamentale per la salute di tutti noi. Tuttavia, a volte i dottori si lasciano andare a pratiche non proprio impeccabili. Un gruppo di 15 medici di famiglia della Società di Medicina generale di Torino ha stilato un piccolo elenco di cinque diagnosi o terapie prescritte che andrebbero riviste per migliorare la gestione dei pazienti e ridurre i costi sanitari.
Il documento prende spunto dalla campagna Choosing Wisely (Scegliere con saggezza), che negli Stati Uniti sta coinvolgendo tutte le discipline affinché individuino le cinque pratiche abitualmente adottate dai loro appartenenti e da modificare al più presto.
Nel caso dei medici di famiglia, i cinque aspetti su cui lavorare sono:
1)ridurre il ricorso alle radiografie per la lombalgia se non sono presenti segnali di allarme evidenti;
2)non ricorrere agli antibiotici per le infezioni delle alte vie respiratorie in pazienti che non mostrano rischi di infezioni broncopolmonari;
3)evitare la prescrizione di gastroprotettori a pazienti già trattati con Fans se non si è di fronte a un rischio di sanguinamento gastrico;
4)evitare la prescrizione di Fans senza considerare l'indicazione clinica;
5)ridurre il ricorso a benzodiazepine e ipnotici per gli anziani.
Il team, guidato da Luca Aimetti, ha presentato le indicazioni di revisione a un convegno organizzato a Torino sulla Slow Medicine. Il progetto Choosing Wisely sta prendendo piede fra le società scientifiche italiane sotto il titolo “Fare di più non significa fare meglio”. “Tutte le pratiche top five andranno valutate tra società scientifiche e interdisciplinarmente”, dice Sandra Vernero, anestesista e cofondatore di Slow Medicine, la rete che si ripromette l'evoluzione verso una medicina sobria e sostenibile. “Vogliamo far interagire il mondo scientifico con i rappresentanti dei cittadini”.
Negli Stati Uniti il progetto ha messo in rilievo 230 pratiche utilizzate in maniera inappropriata, di cui oltre 100 radiologiche, che presuppongono un enorme investimento in termini economici, oltre a minacciare la salute dei cittadini esposti a una sequela di esami inutili.
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
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