I fattori di rischio in epoca perinatale sono associati a un aumento del rischio di sviluppare un disturbo ossessivo-compulsivo in età adulta. Lo dice uno studio apparso su Jama Psychiatry a firma di alcuni ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma.
Il dott. Gustav Brander, coordinatore della ricerca, spiega: «Diverse complicanze nel periodo perinatale sono state finora associate con un certo numero di disturbi psichiatrici, e alcuni studi recenti suggeriscono, senza tuttavia arrivare a conclusioni definitive, che tali complicazioni possano giocare un ruolo di primo piano anche nello sviluppo del disturbo ossessivo-compulsivo».
Lo studio ha analizzato il potenziale collegamento fra disturbo ossessivo-compulsivo e le complicanze perinatali esaminando i dati relativi a un campione di 2,4 milioni di bambini nati in Svezia fra il 1973 e il 1996, seguendoli fino al 2013.
«Della casistica originaria, 17.305 persone hanno ricevuto diagnosi di disturbo ossessivo-compulsivo a un'età media di 23 anni», spiegano i ricercatori.
L'analisi ha fatto emergere un collegamento con alcuni fattori di rischio specifici: presentazione podalica, esposizione al fumo materno in gravidanza, parto cesareo o prematuro, basso peso alla nascita, grandi dimensioni per l'età gestazionale e punteggio Apgar positivo per distress fetale.
«Il meccanismo che collega la comparsa di tale disturbo ai fattori di rischio perinatali deve peraltro essere ancora identificato», sottolineano gli autori. «Questi risultati rivestono grande importanza per la comprensione delle cause del disturbo e aprono la strada a future ricerche sull'interazione tra ambiente e corredo genetico», conclude Brander.
Fonte: Jama Psychiatry
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