Arriva l'influenza, come proteggersi

Le raccomandazioni per proteggere sé stessi e gli altri

L'influenza australiana sta per arrivare in Italia. "Per ora si tratta comunque solo di casi isolati. L'autunno, nella parte iniziale, solitamente fa prevalere le forme simil influenzali, mentre la vera ondata influenzale si scatenerà quando il freddo si farà più vigoroso e prolungato, quindi più avanti, tra fine novembre e inizio dicembre. Questi primi casi devono essere però un campanello dall'allarme, soprattutto per i soggetti a rischio, ai quali si raccomanda di vaccinarsi a partire da ottobre con il vaccino antinfluenzale aggiornato", afferma il Prof. Fabrizio Pregliasco, Direttore scientifico di Osservatorio Influenza, Professore Associato di igiene generale ed applicata presso la sezione di Virologia del Dipartimento di scienze biomediche per la salute dell'università degli studi di Milano e Direttore Sanitario I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi.
Il virus è di tipo A, ceppo H3N2, e i sintomi sono molto simili a quelli di altre influenze del passato, con prevalente coinvolgimento delle basse vie respiratorie.
L'influenza è una malattia molto contagiosa e nella maggior parte dei casi non pericolosa per i soggetti sani, ma è bene ricordare che può diventarlo per le categorie fragili, primi fra tutti gli anziani e gli immunodepressi.
“Il modo migliore per prevenire l'influenza è aderire al più presto alla campagna di vaccinazione, secondo i criteri adottati dalle regioni e dal ministero. Come per il Covid, è bene evitare gli assembramenti, indossare le mascherine nei luoghi affollati, stare distanti da persone con influenza, igienizzarsi spesso le mani”, consiglia il Prof. Pregliasco.
La vaccinazione è gratuita e rivolta soprattutto alle donne in gravidanza, ai soggetti fino a 65 anni affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze, a soggetti di età pari o superiore a 65 anni, agli addetti ai servizi pubblici di interesse collettivo.
Vaccinarsi contro l'influenza riduce anche la possibilità di una sovrapposizione con il Covid. "Quest'inverno sarà probabilmente la nostra ultima battaglia con la pandemia; in questo momento ci troviamo in una fase di transizione, il virus si sta cioè progressivamente endemizzando. La malattia rimarrà ma, a meno che non arrivi una variante particolarmente aggressiva, non dobbiamo più immaginare il Covid come una presenza costante e continua ma ci dobbiamo aspettare ondate, si spera, via via sempre più brevi e di minore intensità. Ma questo non significa affatto che si debba rinunciare alla cautela. Il virus continua a cambiare, schivando la capacità di risposta della memoria immunitaria acquisita dai soggetti vaccinati o che hanno contratto il Covid. Ecco perché è importante continuare a vaccinare, in particolare i soggetti fragili, anche in combinazione con la vaccinazione antinfluenzale, oltre ad avere comportamenti responsabili. Solo così si farà la differenza perché il Covid non si è raffreddorizzato, come si vuol far pensare, ma circola ancora molto e purtroppo uccide ancora. Si è solo un po' rabbonito, ma questa sua relativa bontà è legata al fatto che gran parte di noi, vaccinati e guariti, pur non sfuggendo all'infezione, riesce a evitare gli effetti più pesanti della malattia", conclude il Prof. Pregliasco.

16/09/2022 09:30:00 Andrea Sperelli


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