Melanoma, la sopravvivenza sale di 5 anni

Effetto dei nuovi farmaci per la terapia mirata

5 anni di speranza di vita guadagnati per i pazienti affetti da melanoma. È lo straordinario successo garantito dai nuovi farmaci per la terapia mirata e dall'immunoterapia nei pazienti con melanoma avanzato e inoperabile.
A evidenziare il dato è uno studio dell'Airtum - l'Associazione dei registri tumori italiani - coordinato dal Registro tumori della Romagna e presentato in anteprima al XXVII Congresso nazionale Imi, l'Intergruppo melanoma italiano di Torino.
Lo studio ha preso in esame la sopravvivenza da melanoma in Italia fra il 2003 e il 2017, mostrando una tendenza al miglioramento già emersa sia in Italia sia in altri paesi grazie soprattutto alla diagnosi precoce.
Lo spessore nel melanoma è il fattore prognostico principale e i pazienti con quelli più sottili hanno una sopravvivenza migliore. "Lo studio - afferma Emanuele Crocetti, consulente dell'Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori (Irst) Irccs - ha confermato che, in entrambi i sessi, lo spessore mediano dei melanomi registrati nel periodo 2003-2017 ha continuato a diminuire e che, parallelamente, la sopravvivenza dei pazienti ha continuato a migliorare. Tuttavia, la sopravvivenza a 5 anni è aumentata in modo particolare per gli uomini, passando dall'87% tra il 2003 e il 2007, al 93% tra il 2013 e il 2017, raggiungendo per la prima volta in Italia la sopravvivenza delle donne. Tutto ciò nonostante il fatto che gli uomini continuino ad avere melanomi più spessi".
Diagnosticare in maniera precoce il melanoma è sempre più facile grazie anche all'introduzione dell'intelligenza artificiale. Ne consegue una priorità negli interventi per i pazienti ad alto rischio, con conseguente riduzione delle liste d'attesa e aumento del tempo per la gestione di chi si rivolge allo specialista.
Un ruolo fondamentale lo svolge anche la terapia adiuvante, che ha cambiato la storia della chirurgia del melanoma e del carcinoma squamocellulare avanzato. Gli interventi sui linfonodi sentinella positivi con metastasi microscopiche sono diminuiti dell'80%. Sono calate anche le dissezioni linfonodali inutili, mentre sono aumentate le metastasectomie di pazienti un tempo ritenuti inoperabili. "La chirurgia del melanoma - spiega Roberto Patuzzo, Chirurgo presso la Divisione Melanoma e Sarcoma dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano - è diventata sempre più mirata e complessa poiché sono cambiate le indicazioni grazie alle terapie adiuvanti, con il risultato che si è modificata la tipologia del paziente ricoverato".

10/11/2021 16:30:00 Andrea Sperelli


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