La tosse cronica colpisce il 10 per cento dei bambini. Spesso la ragione scatenante è un'infezione bronchiale, ma a volte il disturbo è legato a una condizione più grave. Gli esperti della Società Italiana di Pediatria Ospedaliera (Sipo) ne hanno parlato durante un congresso a Bergamo.
Ahmad Kantar, direttore dell'UO Pediatria degli Istituti ospedalieri bergamaschi e presidente del Congresso Sipo di quest'anno, spiega: “la tosse può indicare condizioni banali ma anche patologie gravi delle vie aeree o del polmone. A fronte di un bambino con tosse persistente, lo scopo del medico è individuare la causa e impostare un'adeguata terapia, mentre le preoccupazioni dei genitori sono per i potenziali effetti sui figli, quali disturbi del sonno o pericolo di soffocamento”.
Spesso oggetto di numerose visite mediche e di svariate terapie, i bambini affetti da tosse cronica hanno invece bisogno di un approccio diagnostico-terapeutico diverso rispetto a quello utilizzato per gli adulti.
“Oltre all'anamnesi e all'esame obiettivo, la radiografia del torace e la spirometria sono di solito necessari per escludere o individuare alcune cause di tosse. L'età di esordio, il momento di comparsa, la durata, il decorso e i sintomi associati sono tutti elementi utili alla diagnosi”, spiega Kantar.
Uno dei sintomi da cui partire per individuare una condizione polmonare potenzialmente grave è la presenza di una tosse umida con escrezioni.
Il presidente nazionale della Sipo Francesco Paravati commenta: “la tosse nel bambino andrebbe trattata in base all'eziologia. È quindi importante sottolineare che i bambini con tosse cronica vanno valutati dallo specialista con protocolli pediatrici specifici, e che la conoscenza delle cause di tosse cronica è indispensabile per impostare una diagnosi corretta e un appropriato trattamento”.
Non ci sono infatti prove a sostegno dell'utilizzo di farmaci sintomatici o legate a una delle tre principali cause di tosse cronica nell'adulto, ovvero asma, reflusso gastroesofageo e gocciolamento rinofaringeo.
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