I bambini sono i soggetti a maggior rischio di avvelenamento da cannabis in seguito a legalizzazione della sostanza. Lo dimostra un'analisi di esperti dell'Università di Sydney pubblicata su Addiction e basata su 30 studi.
«Non è sorprendente che i casi di avvelenamento aumentino quando la cannabis è resa più liberamente disponibile», afferma l'autore Nicholas Buckley. «Ciò che sorprende è l'entità dell'aumento. Un accesso più facile significa maggiori possibilità di ingerire una quantità eccessiva di droga. Anche le confezioni colorate e il marketing adatto ai bambini sono un problema. Bisognerebbe evitare, come avviene per i farmaci, di confezionare la cannabis con l'aspetto di caramelle o cibo - afferma Buckley - usare confezioni a prova di bambino e conservare i prodotti lontano dalla portata dei bambini».
Le autorità dovrebbero agire per obbligare le aziende produttrici di cibi contenenti cannabis a modificare le etichette e il packaging dei loro prodotti in maniera che sia chiara la presenza della sostanza e differenziare così questo tipo di alimenti. Un'altra norma utile da introdurre sarebbe l'obbligo di vendere gli alimenti in spazi dedicati e separati dal resto degli alimenti.
Nella maggior parte dei casi, le persone che subiscono un avvelenamento da cannabis con corrono rischi per la loro vita, ma sperimentano difficoltà a camminare, parlare e respirare. Il tetraidrocannabinolo (THC), principale componente psicoattivo, può anche portare ad anomalie del ritmo cardiaco, coma e convulsioni. Nei casi lievi, l'avvelenamento può essere limitato a nausea e confusione.
I dati provenienti dagli studi dimostrano che nella maggior parte dei luoghi in cui è avvenuta la legalizzazione della marijuana si è verificato un aumento dei casi di avvelenamento.
In media, il rischio di avvelenamento da cannabis è più che raddoppiato per le persone di tutte le età e quadruplicato nei bambini. L'impatto è stato più drammatico nei casi in cui erano legali gli alimenti a base di cannabis.
Nel 2021, negli Stati Uniti, si sono registrati 3.054 casi di avvelenamento da cannabis commestibile in bambini sotto i 6 anni di età contro i soli 207 casi del 2017, quando questi prodotti non erano disponibili.
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