L'uva contro il cancro all'intestino

Tannini e polifenoli contenuti nei semi aumentano l'efficacia della chemio

Alcune sostanze contenute nei semi dell'uva aiutano a ridurre gli effetti collaterali e al contempo aumentano l'efficacia della chemioterapia in caso di cancro intestinale. A dirlo è uno studio dell'Università di Adelaide, in Australia, che ha effettuato un'analisi sulle proprietà espresse da tannini e polifenoli dell'uva.
Si tratta di sostanze dalla potente azione antinfiammatoria che possono rivelarsi davvero preziose nel caso in cui si sia costretti a sottoporsi a chemioterapia. Lo studio, coordinato dalla dott.ssa Amy Cheah, è stato pubblicato su Plos One.
La dott.ssa Cheah spiega: “è il primo studio a dimostrare che i semi d'uva possono aumentare la potenza di uno dei maggiori farmaci chemioterapici nella sua azione contro le cellule tumorali del colon. La ricerca ha anche mostrato che in studi di laboratorio il vinacciolo assunto per via orale ha ridotto in modo significativo l'infiammazione e i danni ai tessuti causati dalla chemioterapia nel piccolo intestino, e non ha avuto effetti dannosi sulle cellule non tumorali. A differenza della chemioterapia il vinacciolo sembra agire selettivamente sulle cellule tumorali, lasciando le cellule sane quasi inalterate”.
La ricerca è stata condotta su colture di cellule tumorali del colon, esposte all'azione di un estratto di semi d'uva, un sottoprodotto della vinificazione. Per l'esattezza sono stati utilizzati tannini estratti dai semi d'uva liofilizzati e in polvere.
Dalle analisi è emerso che l'estratto utilizzato non ha provocato alcun effetto collaterale sull'intestino con concentrazioni fino a 1.000 mg, diminuendo al contrario il danno intestinale da chemioterapia e l'infiammazione indotta dalla terapia fino al 55 per cento. Infine, le sostanze hanno aumentato del 26 per cento gli effetti inibitori della chemioterapia sulla crescita delle cellule cancerose del colon.
Commenta la ricercatrice australiana: “i nostri studi sperimentali hanno dimostrato che l'estratto di semi d'uva riduce l'infiammazione e il danno indotto dalla chemioterapia e ha contribuito a proteggere le cellule sane nel tratto gastrointestinale. Anche se questo effetto è molto promettente, inizialmente eravamo preoccupati che i semi d'uva potessero ridurre l'efficacia della chemioterapia. Al contrario, abbiamo scoperto che l'estratto di semi d'uva non solo ha promosso la capacità della chemioterapia di uccidere le cellule tumorali, ma ha anche reso più potente la chemioterapia nella concentrazione che abbiamo testato”.
“I semi d'uva stanno dimostrando un grande potenziale come trattamento antinfiammatorio per una serie di malattie intestinali e ora come un possibile trattamento anticancro. Questi primi risultati anticancro provengono da colture cellulari e il prossimo passo sarà quello di approfondire la ricerca”, precisa il coautore dello studio, il prof. Gordon Howarth.

Andrea Sperelli


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