Anche i magri rischiano i danni prodotti da una condizione di obesità . Com'è possibile? Per via del fatto che alcuni soggetti, apparentemente senza problemi di linea, hanno in realtà un metabolismo simile a quello di chi è in sovrappeso, con depositi di grasso nel sangue o nel fegato.
A lanciare l'allarme sono gli esperti della Società italiana di medicina interna (Simi) il cui presidente, Franco Perticone, spiega: "I 'magri metabolicamente obesi' possono nascondere gli stessi problemi di quelli con soprappeso". Il riferimento è soprattutto alla steatoepatite non alcolica (Nash), disturbo pericoloso che può condurre alla cirrosi o al tumore del fegato.
"Diversi fattori - prosegue Perticone - influenzano questa condizione: dalla genetica allo stress, dalla mancanza di movimento all'eccesso di carboidrati, che aumentano l'insulino-resistenza".
Se lo stile di vita può ridurre di molto gli effetti della steatosi, in alcuni casi si rivela del tutto necessario il ricorso ai farmaci. Ve ne sono di sperimentali che sembrano molto efficaci: “Fra le molecole più promettenti ci sono gli attivatori del recettore Fxr, il principale regolatore della sintesi degli acidi biliari e un fattore importante nel metabolismo del glucosio e dei lipidi".
C'è un'altra molecola in sperimentazione, un farmaco orale a somministrazione giornaliera agonista β-selettivo del recettore dell'ormone tiroideo".
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