Un'azienda italiana - Ecolight - ha messo a punto un nuovo dispositivo in grado di rilevare la densità ossea senza ricorrere ai raggi X.
Per la caratterizzazione dell'osso su vertebre lombari e collo del femore non vengono impiegate radiazioni, ma si utilizzano i segnali nativi non-filtrati acquisiti durante l'esame ecografico.
La fase di test dello strumento ha coinvolto oltre 10.000 soggetti reclutati nei centri più importanti d'Europa per la diagnosi dell'osteoporosi. «Questo nuovo approccio alla prevenzione della salute ossea testimonia il nostro impegno nella ricerca in ingegneria biomedica per la progettazione e lo sviluppo di soluzioni all'avanguardia, non invasive, al servizio dei pazienti e degli operatori medico-sanitari. Siamo inoltre sostenitori dell'importanza della collaborazione pubblico-privato quale volano per la ricerca e l'innovazione, il che ci ha portato a instaurare negli anni collaborazioni con importanti centri di ricerca, come per esempio il Cnr, l'Università di Siena, di Firenze, di Verona, l'Istituto Galeazzi di Milano, l'Esceo (European society for clinical and economic aspects of osteoporosis, osteoarthritis and musculoskeletal diseases) e Iof (International Osteoporosis Foundation) dedicate alla prevenzione delle frattura di fragilità , e tantissime altre realtà mondiali», dichiara Sergio Casciaro, Ceo e founder di Echolight. «Non ultimo, abbiamo sposato un nuovo concetto di monitoraggio della salute ossea - che include le fasi di prevenzione, diagnosi precoce e monitoraggio - consci del fatto che oggi, con il progressivo invecchiamento della popolazione, risulta ancora più importante agire d'anticipo e prevenire patologie croniche invalidanti».
Il nuovo dispositivo è di fatto l'unica alternativa reale alla Moc, esame costoso, invasivo e che comporta l'emissione di una certa quantità di raggi X, oltre alla presenza di un radiologo.
La tecnologia EchoS è invece molto semplice da utilizzare e dai costi contenuti. Nel 2017, in Italia si sono registrate oltre 560.000 fratture per un costo a carico del Ssn di circa 9,4 miliardi di euro. Le previsioni parlano di 11,9 miliardi di euro di spesa entro il 2030.
«Grazie al dispositivo che abbiamo sviluppato è possibile tenere costantemente monitorato il livello di fragilità dell'osso, intervenendo con comportamenti correttivi, se necessario, e stili di vita appropriati. Inoltre, lo strumento si contraddistingue per una grande versatilità d'uso in quanto non richiede un operatore certificato né una stanza schermata o elevati costi di manutenzione.
Inoltre, può essere impiegato su un universo di pazienti ampliato - di qualsiasi età e condizione fisica - come, per esempio, le donne in gravidanza o i malati oncologici che non possono sottoporsi alla Moc per via dei raggi X», sottolinea Casciaro.
«È anche disponibile una versione portatile che consente la diagnosi al domicilio per i pazienti impossibilitati a muoversi, o impiegabile in ambulatorio o, ancora, in farmacia. In un periodo come quello attuale, dove le diagnosi di patologie diverse dal Covid-19 si sono estremamente ridotte, è importante avvalersi di strumenti in grado di favorire l'appropriatezza diagnostica di una patologia spesso sottodiagnosticata e sottotrattata».
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
l'intervento del medico curante
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