5 amici per una buona salute mentale

Il numero ideale per evitare ansia e depressione

Sembra esistere un numero ideale di amici da frequentare nel corso dell'infanzia. Secondo uno studio della Fudan University in Cina pubblicato su eLife che ha coinvolto 23.500 ragazzi fra i 10 e i 12 anni questo numero equivarrebbe a 5.
Nel periodo fra la tarda infanzia e la prima adolescenza, le amicizie risultano cruciali per i ragazzi perché il cervello si trova in una fase delicata di grande sviluppo e, in caso di isolamento, i ragazzi hanno più possibilità di sviluppare forme di ansia e depressione.
Ovviamente, ricordano i ricercatori, oltre al numero è importante anche la qualità dei rapporti umani che si intrecciano.
In questi giorni si parla di questi argomenti presso il Convegno multidisciplinare di psichiatria e neuropsicofarmacologia «Cervello sociale. Traiettorie evolutive e patologia», che ha come obiettivo quello di affrontare, attraverso un approccio multidisciplinare, lo studio dei complessi processi cognitivi ed emotivi che sottendono le relazioni in modo da comprendere, curare ed anche prevenire diverse patologie psichiatriche.
«Il cervello sociale è una delle nostre principali risorse per vincere le sfide poste dall'ambiente e trova le sue basi nelle capacità relazionali proprie dell'essere umano, secondo una prospettiva evoluzionistica dello studio della mente, della natura umana e delle interazioni sociali - spiega al Corriere della Sera Emi Bondi, co-presidente del convegno e della Società Italiana di Psichiatria oltre che direttore del dipartimento di salute mentale all'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo -. Raffinate tecniche di neuroimaging consentono di documentare l'interazione continua tra eventi e comunicazione ambientali da una parte e plasticità cerebrale dall'altra, in un dialogo continuo dagli esiti di salute diversi a partire da situazioni di distress o viceversa di crescita più armoniosa. Il cervello si sviluppa nel contesto delle relazioni. Le persone intorno a noi svolgono un ruolo rilevante nel regolare il nostro comportamento emotivo e sociale».
Il cervello viene plasmato soprattutto grazie alle relazioni intrecciate durante l'adolescenza. «Oltre all'isolamento sociale, anche l'abuso in età evolutiva così come le dinamiche di violenza domestica, producono ricadute negative sul benessere individuale e societario - evidenzia Claudio Mencacci, co-presidente del convegno, e direttore emerito di Neuroscienza all'Ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano -. E sono anche precursori della trasmissione intergenerazionale di modelli comportamentali sfavorevoli. Tutto questo indica la presenza di una relazione problematica con la salute mentale che aumenta le probabilità delle vittime di sviluppare una serie di patologie psichiatriche, ad esempio ansia, depressione, disturbo da uso di sostanze, disturbo da stress post-traumatico, disturbi di personalità, psicosi, ma anche ideazione suicidaria, autolesionismo e tentativo di suicidio».

12/04/2024 11:45:00 Andrea Sperelli


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