C'è un nuovo colesterolo cattivo

Si chiama Lipoproteina (a) e viene spesso trascurato

Cattivo e cattivissimo. Il colesterolo Ldl non è il solo a minacciare la salute cardiovascolare. C'è anche un nuovo colesterolo cattivo, la Lipoproteina (a), nota con la sigla Lp(a).
Si tratta di un importante fattore di rischio genetico, spesso trascurato, per le malattie cardiovascolari, responsabili in Italia del 35,8% di tutti i decessi con oltre 230mila casi annuali. I numeri sono peraltro in aumento perché gli italiani sono sempre più obesi, diabetici, ipertesi e affetti da dislipidemia.
La Lipoproteina (a) è strutturalmente simile alla Ldl, la lipoproteina a bassa densità che tutti conosciamo, ma è associata a un'apolipoproteina (a) e per questo è responsabile del trasporto del colesterolo nel sangue.
Se mostra livelli elevati (>30 mg/dL) la Lp(a) contribuisce ad aumentare il rischio complessivo per una persona di sviluppare patologie aterosclerotiche come coronaropatia e ictus. La Lp(a), infatti, favorisce l'accumulo di Ldl sulle pareti dei vasi sanguigni, stimolando la formazione di placche aterosclerotiche.
Le placche possono causare un restringimento dei vasi sanguigni e il blocco del flusso ematico, aumentando le probabilità di infarto e ictus.
Alcuni studi hanno mostrato un'associazione fra livelli elevati di Lp(a) e un maggior rischio di malattia coronarica e stenosi valvolare aortica. Soggetti affetti da ipercolesterolemia familiare (FH) presentano livelli plasmatici di Lp(a) aumentati rispetto a coloro che non soffrono di ipercolesterolemia familiare. Al contrario, invece, bassi livelli geneticamente determinati di Lp(a) [<30 mg/L - (<75 nmol/L)] sono associati a ridotto rischio cardiovascolare.
L'aspetto negativo è che la Lp(a) non risponde alla terapia standard per la riduzione delle Ldl, ad esempio le modifiche alimentari, l'esercizio fisico o l'assunzione di statine.
La misurazione dei livelli di Lp(a) è indicata per i soggetti ad alto rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari o con anamnesi familiare positiva per l'insorgenza giovanile di patologie cardiovascolari.
È importante sottoporsi al test anche in seguito a un infarto o un ictus, in caso di ipercolesterolemia o in presenza di livelli anche solo leggermente più alti di colesterolo Ldl.
Per misurare la Lp(a) basta un semplice prelievo del sangue. La quantità di Lp(a) è determinata geneticamente e rimane più o meno stabile nel corso degli anni, anche se alcune condizioni non genetiche possono contribuire a farla oscillare, ad esempio livelli degli estrogeni, diabete, ipotiroidismo, insufficienza renale cronica e proprio l'ipercolesterolemia familiare.

14/09/2021 15:20:00 Andrea Piccoli


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