La maggior parte dei pazienti operati per un tumore allo stomaco può andare incontro a un maggior rischio di sbalzi glicemici dopo la gastrectomia. Lo afferma uno studio promosso dalla Società italiana di nutrizione clinica e metabolismo (Sinuc) in collaborazione con il Gruppo italiano di ricerca sul cancro gastrico (Gircg) e l'Associazione "Vivere senza stomaco si può Onlus".
Secondo i dati preliminari dello studio, l'89% dei pazienti operati ha sintomi da ipoglicemia reattiva con debolezza, vertigini, sudorazione e vampate di calore o una dumping syndrome, nella quale a questi sintomi si aggiungono dolore con distensione addominale, nausea e vomito.
Si tratta del primo studio ad analizzare la prevalenza degli sbalzi glicemici nei pazienti gastroresecati. «Una consistente variabilità glicemica aumenta nei diabetici il rischio di complicanze e danni all'endotelio dei vasi; inoltre, un episodio di ipoglicemia grave può portare a coma e ricovero, oltre a un vero e proprio terrore di alimentarsi, con immaginabili conseguenze», spiega Maurizio Muscaritoli, presidente Sinuc. «Vivere senza stomaco è possibile, ma è ormai evidente che i pazienti che vanno incontro a importanti sbalzi glicemici potrebbero essere moltissimi», aggiunge Claudia Santangelo, presidente Associazione Vivere senza Stomaco, si può Onlus. «Questi dati preliminari sottolineano la necessità di garantire ai gastroresecati l'accesso ai sensori per il monitoraggio glicemico, dispositivi che saranno erogati gratuitamente in Emilia-Romagna, un esempio virtuoso che in futuro dovrebbe essere seguito da tutte le Regioni, con l'obiettivo di garantire equità e omogeneità di accesso alle cure».
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