Artrite reumatoide, efficace sarilumab contro il dolore

Effetti migliori rispetto ad adalimumab

Il farmaco sarilumab si è rivelato più efficace di adalimumab nel contrastare il dolore articolare sproporzionato (DP) nei soggetti con artrite reumatoide attiva. A dimostrarlo è un'analisi pubblicata su Rheumatology e basata su 3 studi di fase 3.
Per dolore articolare sproporzionato si intende la condizione in cui il dolore percepito è superiore a quanto atteso dall'entità del danno articolare e dall'infiammazione in atto. In questi pazienti, di solito, il dolore rimane costante nonostante il trattamento con antinfiammatori e antireumatici.
Sarilumab, un anticorpo monoclonale completamente umano diretto contro l'antagonista del recettore IL-6, è approvato per il trattamento dell'AR attiva moderata-grave.
Dato che IL-6 può svolgere un ruolo sia a livello periferico che centrale nei meccanismi del dolore, si ipotizza che bloccando gli effetti di IL-6 si possono ridurre entrambe le vie del dolore, e di conseguenza l'uso inappropriato di oppioidi nei pazienti affetti da AR.
Nell'analisi i ricercatori hanno studiato l'effetto di sarilumab sul dolore articolare sproporzionato e l'associazione tra trattamento con sarilumab, attività della malattia e stato DP. Inoltre, è stato anche analizzato il cambiamento nell'uso di oppioidi nel tempo rispetto allo stato DP e lo stato del dolore utilizzando una scala analogica visiva (VAS).
I dati sono stati recuperati dagli studi Monarch, Mobility e Target e dalle loro estensioni in cui sarilumab veniva confrontato a metotressato o a adalimumab
Dei 1531 partecipanti allo studio nei bracci con sarilumab 200 mg o placebo/ oppure adalimumab dei tre RCT, 353 (23%) avevano DP al basale.
La prevalenza di DP al basale era simile tra gli studi e i gruppi di trattamento. Al basale, i pazienti con sarilumab 200 mg con e senza DP avevano caratteristiche demografiche complessivamente simili.
Tuttavia, come previsto, negli studi RCT i pazienti con DP avevano i punteggi di attività di malattia e di dolore (TJC28, CDAI, DAS28-CRP e punteggi VAS) più elevati rispetto ai pazienti senza dolore articolare sproporzionato. I livelli di SJC28 erano leggermente inferiori nei pazienti con DP e i livelli di CRP erano simili tra i due sottoinsiemi.
Al basale negli studi di estensione, i pazienti con DP avevano anche livelli più elevati di TJC28, CDAI e DAS28-CRP rispetto ai pazienti senza DP.
I dati dimostrano che la riduzione della percentuale di pazienti con DP era maggiore nei pazienti trattati con sarilumab rispetto a quelli trattati con placebo o adalimumab.
In tutti e tre gli RCT, una percentuale maggiore di pazienti trattati con sarilumab rispetto ai pazienti di controllo ha raggiunto la ridotta attività di malattia LDA (CDAI, DAS28 o SDAI) o ACR20, 50 o 70 alla settimana 24, indipendentemente dalla presenza di DP al basale.
In tutti e tre gli RCT, la riduzione media del livello del dolore era maggiore con sarilumab che con i comparatori, indipendentemente dallo stato DP al basale. Negli studi di estensione, i sottogruppi di continuazione di sarilumab hanno mantenuto il miglioramento del dolore e i gruppi che avevano cambiato verso questo farmaco raggiungevano livelli simili.

30/01/2023 16:20:00 Andrea Piccoli


Notizie correlate