Un vecchio farmaco usato per la depressione, amitriptilina, potrebbe essere una valida opzione terapeutica per la sindrome dell'intestino irritabile. A proporne l'uso è uno studio pubblicato su The Lancet e presentato durante la riunione della United European Gastroenterology che si è tenuta a Copenhagen.
La sindrome dell'intestino irritabile (SII) colpisce il 5-10% della popolazione mondiale, causando dolori addominali e irregolarità intestinale. Vengono utilizzati dei trattamenti per i sintomi, ma finora non è stata trovata una cura definitiva.
Lo studio ha coinvolto 436 pazienti che presentavano sintomi da moderati a gravi e una durata media della sindrome di 10 anni. Un gruppo ha assunto amitriptilina, mentre il gruppo di controllo solo placebo.
A distanza di 6 mesi, chi assumeva l'antidepressivo mostrava un miglioramento evidente dei sintomi rispetto ai pazienti che assumevano solo placebo. È interessante notare che il farmaco non ha influenzato eventuali sintomi di ansia e depressione nel campione, dimostrando quindi che i suoi effetti benefici si manifestano direttamente a livello intestinale.
La Dott.ssa Hazel Everitt dell'Università di Southampton, co-leader dello studio, ha dichiarato: "Nonostante i medici prescrivano già l'amitriptilina per il dolore cronico a livello dei nervi e della schiena, raramente la prescrivono per la SII a causa delle incertezze legate alle prove scientifiche. La nostra nuova ricerca fornisce solide prove dei benefici".
Fonte: The Lancet
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