La cannabis allevia il dolore oncologico

Consente di ridurre il consumo di oppioidi

L'uso di cannabis medicinale ha l'effetto di alleviare il dolore oncologico e di ridurre il consumo dei farmaci oppioidi. A dirlo è uno studio pubblicato su BMJ Supportive & Palliative Care da un team del McGill University Health Centre di Montreal guidato da Antonio Vigano, che spiega: «Oltre la metà dei pazienti sottoposti a trattamento antitumorale e due terzi di quelli con malattia avanzata o terminale provano dolore, e per alleviarlo di solito vengono prescritti potenti oppioidi insieme ad antinfiammatori e anticonvulsivanti. Purtroppo, un paziente su tre avverte comunque dolore, oltre a dover sopportare nausea, sonnolenza, costipazione e depressione respiratoria causati dagli oppioidi».
I ricercatori hanno studiato le risposte al trattamento di 358 adulti con cancro per un periodo di 3,5 anni. Il sintomo maggiormente riferito è stato il dolore, riportato dal 72,5% dei pazienti. I prodotti di cannabis medicinale a predominanza di tetraidrocannabinolo (THC), quelli con bilanciamento di THC e cannabidiolo (CBD), e quelli a predominanza di CBD sono stati autorizzati nel 24,5%, 38% e 16,5% dei pazienti. Nella maggior parte dei casi i prodotti sono stati assunti per via orale. Ogni tre mesi per un anno i medici hanno monitorato l'intensità del dolore dei pazienti, i sintomi, il numero totale di farmaci assunti e il consumo giornaliero di morfina.
La cannabis medicinale si è mostrata sicura e ben tollerata; sono stati riportati infatti solo 15 effetti collaterali da moderati a gravi. Gli effetti indesiderati più comuni sono stati la sonnolenza e l'affaticamento.
I medici hanno osservato una riduzione statisticamente significativa a 3, 6 e 9 mesi per l'intensità del dolore peggiore e media, per la gravità complessiva del dolore e per l'interferenza del dolore con le attività quotidiane.
Nel complesso, i prodotti con bilanciamento di THC e CBD e sono stati associati a un migliore sollievo dal dolore rispetto ai prodotti a predominanza di THC o CBD.
A ogni controllo è emersa una riduzione consistente del numero totale di farmaci assunti, mentre il consumo di oppiacei è diminuito nei primi tre controlli.

Fonte: BMJ Supportive & Palliative Care 2023. Doi: 10.1136/spcare-2022-004003
BMJ

16/05/2023 10:10:00 Andrea Sperelli


Notizie correlate