La pandemia e il ricorso al lockdown durante lo scorso anno continuano a produrre effetti nocivi per la salute. Nella fascia d'età 18-34 anni la quota di fumatori è passata dal 21,5% al 26,8%.
I dati sono stati resi noti dal Cancer Research britannico e sono relativi a uno studio pubblicato su Addiction. Allo studio hanno partecipato quasi 3.200 soggetti ai quali è stato chiesto quali e quanti cambiamenti avessero adottato durante il lockdown, dall'alimentazione all'igiene delle mani, dal consumo di alcol al fumo.
"Il primo lockdown è stato un evento senza precedenti per quanto ha cambiato le abitudini quotidiane delle persone", ha affermato l'autore principale dello studio Sarah Jackson, della University College London, su BBC Health online.
"Abbiamo visto che molti fumatori (specie tra le persone più in là con gli anni) hanno colto l'occasione per smettere di fumare, che è fantastico. Tuttavia, il primo lockdown è stato un periodo di grande stress per molte persone e abbiamo visto un aumento del fumo e del consumo di alcolici tra le persone più duramente colpite dalla pandemia", ha aggiunto.
Uno studio di follow up dovrà constatare l'impatto sulla salute nel medio-lungo periodo legato ai cambiamenti nei comportamenti individuali.
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