Minore invasività , recupero più rapido della funzione articolare, minori rischi di complicanze infettive e maggiore conservazione delle strutture anatomiche del ginocchio. Sono i grandi vantaggi offerti dalle protesi monocompartimentali, che rispetto alle protesi totali rappresentano un'interessante opzione in caso di gonartrosi. La scelta di questi dispositivi è però limitata a una popolazione selezionata di pazienti, con danni articolari limitati a una parte del ginocchio.
Secondo il report annuale del RIAP, il Registro Italiano di Artroprotesi, nel 2021 sono stati effettuati in Italia oltre 19mila interventi di artroprotesi di ginocchio, nel 94,7% dei casi a causa di gonartrosi. Se nell'81,6% dei pazienti sottoposti all'intervento è stata impiantata una protesi totale, significativo risulta il numero di protesi monocompartimentali, pari al 18,4%.
“Le protesi monocompartimentali trovano indicazione in quei pazienti dove il danno cartilagineo è limitato a un solo compartimento del ginocchio†spiega il dott. Stefano Campi, ricercatore universitario e chirurgo ortopedico presso la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico. “Non si tratta comunque di candidati rari, poiché si stima che circa la metà dei pazienti che devono essere sottoposti ad artroprotesi potrebbe essere trattato con una protesi parzialeâ€.
In oltre il 90% dei pazienti trattati, le protesi monocompartimentali sono risolutive e consentono al paziente la ripresa di una buona funzionalità articolare e il ritorno a una vita più attiva e soddisfacente. Tuttavia, in alcuni possono manifestarsi dolori nel post-operatorio e nei mesi successivi all'intervento. “Diverse sono le tipologie di dolore che il paziente, al quale è stata impiantata una protesi monocompartimentale, può sperimentare - aggiunge il dott. Campi - ma si tratta di sintomi che in una finestra temporale di 12-18 mesi vanno a risolversiâ€.
Sul fronte della ricerca e dei possibili sviluppi futuri, in tema di dolore e protesi parziali si sta lavorando su un approccio perioperatorio volto a migliorare le terapie farmacologiche per la gestione multimodale del dolore.
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