Tumori alle ovaie, mancano i batteri amici

Più possibilità di cancro per chi ne ha pochi

Le donne che mostrano una concentrazione di batteri “amici” più bassa del normale hanno un rischio più alto di insorgenza del cancro delle ovaie.
Lo dimostra uno studio dello University College di Londra pubblicato su Lancet Oncology che in futuro potrebbe aiutare a individuare le donne ad alto rischio di questa neoplasia.
Ci sono alcuni fattori di rischio noti, in particolare l'età, il sovrappeso e una storia clinica familiare di tumori, ma la vera ragione scatenante è ancora sconosciuta. Sempre più studi, però, indicano nella flora batterica che vive dentro di noi una delle chiavi per spiegare l'insorgenza del tumore.
Nello specifico, i ricercatori inglesi pensano che il lactobacillus sia fondamentale perché la sua presenza ostacola la colonizzazione da parte di batteri dannosi per l'organismo.
Sono state analizzate 176 donne con tumore delle ovaie, 109 con geni Brca1 che aumentano il rischio di questo cancro e 295 senza rischio genetico.
Gli scienziati hanno visto che nelle donne sotto i 50 anni con cancro ovarico o a maggior rischio genetico i livelli di lactobacillus erano molto più bassi.
"Non siamo ancora sicuri che bassi livelli di questi batteri aumentino il rischio di tumore alle ovaie, ma lo sospettiamo”, commenta Martin Widschwendter, uno dei ricercatori. “È stato dimostrato che le donne che usano troppi prodotti di igiene vaginale hanno livelli più bassi di questo batterio e un maggior rischio di tumore alle ovaie".

30/07/2019 Andrea Sperelli


Notizie correlate