L'inquinamento modifica il microbioma intestinale dei bimbi

La conseguenza è un rischio aumentato di allergie, obesità e diabete

I primi 6 mesi di vita di un bambino sono fondamentali in tema di esposizione all'inquinamento atmosferico. Lo smog avrebbe infatti la capacità di modificare il microbioma intestinale del piccolo, aumentando così il rischio di allergie, obesità e diabete e influenzare anche lo sviluppo cerebrale. A dirlo è un nuovo studio pubblicato su Gut Microbes.
«Questo studio si aggiunge al crescente corpus di letteratura che mostra come l'esposizione all'inquinamento atmosferico, anche durante l'infanzia, possa alterare il microbioma intestinale, con importanti implicazioni per la crescita e lo sviluppo», spiega Tanya Alderete della University of Colorado di Boulder, autrice senior dello studio.
Da 103 bambini di origine latina sono stati ricavati i campioni fecali sottoposti a sequenziamento genetico. I ricercatori hanno stimato l'esposizione a PM2,5, PM10 e biossido di azoto (NO2) servendosi degli indirizzi di residenza dei bambini e dei dati sulla qualità dell'aria offerti dall'Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti.
Nel complesso è emerso che l'esposizione all'inquinamento atmosferico era associata a un profilo microbico intestinale infiammatorio.
I bambini con la più alta esposizione al PM2,5 avevano il 60% in meno di Phascolarctobacterium, un batterio benefico noto per ridurre l'infiammazione, supportare la salute gastrointestinale e favorire lo sviluppo neurologico. Quelli con la più alta esposizione al PM10 avevano l'85% in più del microrganismo Dialister, anch'esso associato all'infiammazione.
«I nostri risultati evidenziano l'importanza di affrontare l'impatto dell'inquinamento sulle comunità svantaggiate e indicano ulteriori passi che tutte le famiglie possono intraprendere per proteggere la propria salute», afferma Alderete.
Sono necessarie analisi più approfondite per capire se i cambiamenti a carico dell'intestino subiti durante l'infanzia abbiano un impatto duraturo. Ma è comunque consigliabile evitare di passeggiare con i bambini in zone ad alto traffico, di prolungare l'allattamento al seno il più possibile e di adottare, se possibile, un sistema di filtraggio dell'aria.
«Il latte materno è un modo fantastico per sviluppare un microbioma sano e può aiutare a compensare alcuni degli effetti negativi dell'esposizione ambientale», conclude Alderete.
Un altro studio pubblicato su Developmental Medicine and Child Neurology mostra che l'esposizione al PM2,5 durante la gravidanza aumenta le probabilità di un ritardo nello sviluppo motorio e dell'ambito personale-sociale del bambino.
«Abbiamo cercato di valutare l'associazione tra il particolato ambientale non più grande di 2,5 μm di diametro (PM2,5) durante il periodo prenatale e postnatale e i parametri dello sviluppo neurologico infantile conducendo una ricerca basata sulla popolazione, nella quale abbiamo utilizzato i dati di uno studio di coorte di nascita portato avanti a Taiwan», spiega Ping Shih del National Taiwan University Hospital di Taipei, primo nome dello studio.
Gli scienziati hanno esaminato i partecipanti rispetto alle condizioni di sviluppo attraverso interviste a casa a 6 e 18 mesi di età, stimando l'esposizione a PM2,5 di madri e bambini durante i periodi perinatali e collegandola a ciascun partecipante tramite l'indirizzo di casa.
Dell'analisi finale hanno fatto parte 17.683 bambini nati a termine da parti non gemellari che non presentavano malformazioni congenite. I dati indicano che una maggiore esposizione al PM2,5 durante il secondo trimestre di gravidanza è risultata associata a un aumento del rischio di ritardo nelle tappe dello sviluppo neurologico motorio grossolano.
I ricercatori hanno osservato anche un ritardo nello sviluppo motorio fine e nell'ambito delle abilità personali e sociali legato all'esposizione a PM2,5 nel secondo e terzo trimestre.
«Dai nostri risultati appare evidente che la protezione dei bambini dall'inquinamento ambientale deve iniziare prima ancora della nascita», concludono gli autori.

Fonti: Gut Microbes 2022. Doi: 10.1080/19490976.2022.2105096
Gut Microbes

Developmental Medicine and Child Neurology
Developmental Medicine and Child Neurology

09/12/2022 17:20:00 Andrea Sperelli


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