I pazienti diabetici mostrano un rischio aumentato di cancro rispetto alla media. Lo hanno rivelato molte ricerche, che hanno evidenziato questo nesso la cui natura è ancora non del tutto chiara.
Angelo Avogaro, presidente della Società Italiana di Diabetologia, commenta al Corriere della Sera: «Essere consapevoli di questo nesso è utile sia ai medici per poter seguire al meglio i propri pazienti, monitorando attentamente le loro condizioni e tenendo conto anche del pericolo di possibili neoplasie, sia ai diabetici stessi che, se informati, possono prestare attenzione maggiore a eventuali campanelli d'allarme e alle strategie di prevenzione».
Le persone diabetiche hanno in particolare un rischio aumentato di cancro al colon, al seno, all'endometrio, al fegato e al pancreas. Ma qual è il motivo?
Carlo La Vecchia, ordinario di Epidemiologia all'Università degli Studi di Milano, cerca di fare chiarezza: «Intanto bisogna tenere presente che hanno dei fattori in comune: sovrappeso e obesità , oltre a fumo, alimentazione scorretta, scarsa attività fisica, consumo di alcolici sono responsabili di milioni di casi delle patologie più letali al mondo, a partire da cancro e diabete. Queste patologie condividono molte cause, per cui è facile che una persona si ammali di entrambe le malattie. È anche certo che l'iperinsulinemia o insulino-resistenza, tipica del diabete, può favorire l'insorgenza di alcuni tipi di cancro».
I dati indicano che il 10-15% dei pazienti oncologici ha anche una diagnosi di diabete mellito e il 38% dei malati di cancro ricoverati presenta iperglicemia. Inoltre, il cancro è la causa di morte più frequente fra i pazienti diabetici, e in caso di tumore questi ultimi hanno maggiori probabilità di morire rispetto a una persona senza altre malattie.
«Sia chiaro, non sono le terapie antidiabete a provocare il cancro - precisa La Vecchia -. I malati di cancro che sono diabetici e spesso obesi sono più vulnerabili perché possono andare incontro a maggiori complicazioni (sia durante gli interventi chirurgici che dopo) e a effetti collaterali più gravi dei farmaci antitumorali».
Il problema principale è legato ai chili di troppo, problema che riguarda il 30% della popolazione e che causa 4 milioni di morti ogni anno, il 40% delle quali erano in sovrappeso e non in una condizione di obesità .
«È noto che i pazienti affetti da sindrome metabolica (caratterizzata da obesità addominale, alterati livelli di glicemia, ipertensione e iperlipidemia) sviluppano danni a carico di molti organi e si ammalano di diabete e varie forme di cancro, attraverso l'attivazione di reazioni a catena che condividono uno stato di infiammazione cronica - dice Annalisa Natalicchio, docente di Endocrinologia e Malattie Metaboliche all'Università degli Studi di Bari Aldo Moro che parteciperà al congresso SID -. Secondo le più recenti stime, sovrappeso e obesità sono responsabili in Italia di circa il tre per cento di tutti i tumori negli uomini e del sette per cento di quelli nelle donne: obesità e sovrappeso sono infatti fra i fattori di rischio noti per i tumori di endometrio, colon retto, esofago, rene, pancreas e seno, specie fra le donne in post menopausa».
È fondamentale quindi cercare di mantenere il peso nella norma, e al contempo aumentare i controlli in quella fascia di popolazione che per vari motivi non riesce a raggiungere questo obiettivo.
Uno studio italo-inglese conferma queste conclusioni. Lo studio, coordinato dall'Imperial College di Londra e dalla Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, ha coinvolto circa 1.400 persone affette da tumori solidi avanzati e trattati con farmaci immunoncologici in 21 centri. I risultati della ricerca, pubblicata su Clinical Cancer Research, sono illustrati nel convegno Cancer research: from Orlando to Palermo news from AACR Annual Meeting organizzato dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) a Palermo.
"In passato alcune ricerche avevano evidenziato il cosiddetto paradosso dell'obesità , perché sembrava che il fatto di essere in sovrappeso potesse favorire l'efficacia delle terapie che stimolano il sistema immunitario contro le cellule cancerose - afferma Saverio Cinieri, presidente Aiom -. Questo studio, per la prima volta al mondo, evidenzia come i pazienti diabetici, che sono spesso in sovrappeso o obesi, rappresentino invece un sottogruppo che beneficia meno dei trattamenti immunoncologici, con una sopravvivenza ridotta. L'obesità può includere diverse condizioni specifiche, tra cui rientra il diabete. Lo studio ha evidenziato che il microambiente tumorale delle persone diabetiche ha caratteristiche di maggiore esaurimento immunitario e immunodepressione".
"Abbiamo ricostruito la diagnosi concomitante di diabete di tipo 2, che interessava il 16% della popolazione dello studio - sottolinea Alessio Cortellini, oncologo della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma e primo autore dello studio -. Abbiamo dimostrato che i pazienti diabetici, trattati con molecole immunoncologiche, ottengono risultati di efficacia e sopravvivenza ridotti rispetto alla popolazione generale".
Antonio Russo, professore di Oncologia Medica all'Università di Palermo, commenta: "L'obesità è un grave fattore di rischio oncologico, che induce uno stato di infiammazione cronica sistemica, con riduzione dell'attività del sistema immunitario e servono più studi che indaghino il complesso rapporto fra metabolismo, composizione corporea, sistema immunitario e tumori, con particolare attenzione ai pazienti oncologici con una concomitante diagnosi di diabete, che devono iniziare un trattamento immunoterapico".
Per il 2022 sono state stimate in Italia oltre 390.000 nuove diagnosi di cancro, dato in costante aumento. Uno dei fattori di maggior rischio è il peso in eccesso: il 33% dei cittadini italiani si trova in sovrappeso e il 10% è obeso.
"Secondo stime del World Cancer Research Fund, circa un quinto dei casi di cancro è attribuibile a un bilancio energetico troppo ricco - conclude Saverio Cinieri -. Il grasso è un deposito naturale di sostanze che favoriscono l'infiammazione sistemica e produce ormoni, come gli estrogeni, coinvolti in vari tipi di neoplasie. Ricerche scientifiche hanno collegato obesità e sovrappeso a ben 13 diversi tipi di tumore e sono state esaminate anche le possibili relazioni genetiche tra obesità , cancro e sindrome metabolica. Il tessuto adiposo è composto non solo da cellule grasse ma anche da cellule del sistema immunitario che permettono che si bruci al momento giusto la nostra energia. Negli individui in sovrappeso o obesi, queste cellule sono disorientate e inviano messaggi sbagliati all'organismo. Da qui il maggior rischio di sviluppare il cancro. È importante che tutti i cittadini siano sensibilizzati sull'importanza di adottare stili di vita sani, con una dieta corretta e attività fisica costante".
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