Le donne che aspettano un bambino sanno quanto è faticoso essere incinte durante il periodo estivo. Ora però con il cambiamento climatico e l'aumento dei giorni di calore estremo i rischi aumentano.
Un'analisi di Climate Central svela che negli ultimi 5 anni è raddoppiato il numero medio annuo di giorni pericolosamente caldi per le persone in gravidanza in quasi il 90% dei paesi e nel 63% delle città mondiali.
"L'Italia è tra le aree più colpite - avverte Martino Abrate, ginecologo e membro dell'Isde (Associazione medici per l'ambiente) - Dei 35 giorni di pericolo attuali, 22 sono stati aggiunti dal cambiamento climatico negli ultimi cinque anni".
Dal 2020 al 2024 i cambiamenti climatici hanno causato un mese in più all'anno di giorni a rischio per la gravidanza. Particolarmente colpite le regioni in via di sviluppo, in cui spesso c'è un accesso limitato all'assistenza sanitaria.
"La crisi climatica, ormai, non è più solo una questione ambientale - prosegue Abrate - ma un determinante di salute pubblica che sta già colpendo le persone più vulnerabili: le donne in gravidanza e i loro bambini".
Le alte temperature possono favorire l'insorgenza di problematiche quali ipertensione, diabete gestazionale e parto pretermine.
"Anche un solo giorno di caldo estremo può aumentare il rischio di gravi complicazioni in gravidanza", spiega Kristina Dahl, vicepresidente scientifico di Climate Central. "Ridurre le emissioni di combustibili fossili non è solo un bene per il pianeta: è un passo fondamentale per proteggere le donne incinte e i neonati in tutto il mondo", dichiara infine Bruce Bekkar, medico specializzato in salute delle donne e in materia di pericoli del cambiamento climatico per la salute umana.
Le informazioni di medicina e salute non sostituiscono
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