Radiofrequenze per sconfiggere l'osteoma osteoide

L'osteoma osteoide è un tumore delle ossa benigno, ma molto doloroso: ha dimensioni non superiori ai due centimetri e può svilupparsi in qualsiasi area dello scheletro, ma attacca più di frequente le braccia, le gambe e la colonna vertebrale. La popolazione più colpita sono i giovani fino a 20 anni, specialmente se sportivi. Oggi questa neoplasia può essere sconfitta grazie a una nuova tecnica di microchirurgia mini-invasiva, che sfrutta l'azione di un'antenna che emette radiofrequenze e viene inserita nel corpo tramite un foro nella pelle di un solo millimetro. L'osteoma osteoide provoca un dolore molto forte, che cresce gradualmente e che si manifesta soprattutto di notte: per combatterlo si è rivelata efficace l'aspirina, che riesce a dissolverlo per lungo tempo con una sola compressa. L'alcol e l'arrivo delle mestruazioni sono, invece, fattori che scatenano nuovamente la sofferenza fisica. Questo tumore comporta difficoltà e ritardi nella diagnosi, perchè, sviluppandosi di frequente nel ginocchio, nella caviglia o nell'anca, viene confuso con problemi articolari, oppure lo si prende per un banale mal di schiena in quei casi in cui colpisce la colonna vertebrale. Una semplice radiografia è, però, in grado di svelare la presenza dell'osteoma osteoide, che ai raggi x appare come una macchia tonda e scura di un centimetro circa di diametro, contornata da un bordo di colore più chiaro. L'osteoma osteoide è costituito da tessuto infiammatorio ricco di vasi, tessuto connettivo e sensibili terminazioni nervose, circondato da una parte dell'osso più densa che lo contiene e lo contrasta. Proprio il dolore è il sintomo e il malanno principale di questo cancro benigno, che non può in alcun modo degenerare nella forma maligna: talvolta la sofferenza dei giovani malati è così forte che essi non soltanto non possono più fare sport, ma hanno serie difficoltà anche a camminare o a stare in piedi. L'unica soluzione è quella chirurgica: l'ortopedico deve raggiungere la sede d'impianto della neoplasia e rimuoverla. Tuttavia l'operazione classica di questo tipo comporta un taglio nella pelle di variabile lunghezza e lo scollamento e spostamento dei muscoli e dei tendini che ricoprono la zona ossea interessata dall'intervento: questo conduce a tempi di recupero molto lunghi. La nuova tecnica di microchirurgia permette ora di intervenire sul tumore per via mini-invasiva e con radiofrequenze. L'operazione è effettuata in anestesia locale o periferica o con una blanda sedazione generale: tramite una Tac si individua il piccolo tumore nel corpo del paziente e il chirurgo sceglie la via migliore per raggiungere il cancro con le radiofrequenze. A questo punto si introduce sotto pelle un lungo e robusto ago fino ad incontrare il piano osseo e utilizzando l'anima cava dell'ago come una guida si compiono in successione tutte la fasi dell'intervento: trapanazione dell'osso fino al piano tumorale, prelievo per l'esame istologico e introduzione di una ago-elettrodo, sottile come un capello, (0,35 mm di diametro) che funge da emettitore di radiofrequenze. L'emissione di queste onde scalda l'osso malato fino a 90-95° gradi Celsius, coagulando i vasi sanguigni e rendendo necrotica un'area sferica di circa due centimetri di diametro. Il trattamento dura complessivamente circa mezz'ora. Dieci ore dopo l'operazione il dolore tipico dell'osteoma osteoide scompare completamente e altri notevoli vantaggi si possono registrare in termini di tempi di recupero: già dal giorno dopo l'intervento il paziente può tornare a svolgere la sua vita normale, eccettuato lo sport che va ripreso con più pazienza e cautela. Sembra che proprio i microtraumi indotti dall'attività fisica sulle ossa possano favorire l'insorgenza di questo cancro piccolo, ma dolorosissimo.



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