Non è solo una questione di qualità di vita, anche la quantità è messa in discussione. I soggetti ansiosi devono scontare una riduzione della speranza di vita pari a 5 anni in media, secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Psychiatry da un team del VU University Medical Center di Amsterdam.
L'apprensione, le fobie, i dubbi che attanagliano i soggetti afflitti dal disturbo finiscono per intaccare l'integrità dei telomeri, le sequenze di Dna situate all'estremità dei cromosomi correlate al processo di invecchiamento dell'individuo.
I ricercatori olandesi hanno analizzato 2300 persone, verificando la lunghezza dei telomeri grazie a un semplice esame del sangue. Hanno classificato i soggetti in base a età , stile di vita e presenza o meno di disturbi psicologici, arrivando alla conclusione che coloro i quali soffrivano di stati ansiosi mostravano anche una riduzione significativa della lunghezza dei telomeri, quantificabile in un invecchiamento precoce di 3-5 anni rispetto alla media.
È probabile che il tutto sia legato all'azione degli ormoni legati allo stress, i cui livelli nei soggetti ansiosi risultano alterati. L'aspetto positivo è che non c'erano differenze significative fra chi non aveva mai sofferto di disturbi ansiosi e chi ne aveva sofferto in passato riuscendo poi ad uscirne. Una dimostrazione del fatto che il processo di invecchiamento indotto dall'ansia può essere reversibile intervenendo sullo stile di vita, avvalendosi magari dell'esercizio fisico.
Un buon programma di attività fisica, infatti, riesce ad alleviare i sintomi ansiosi del 20 per cento, come dimostra un'altra ricerca pubblicata su Archives of Internal Medicine.
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