Trapianto di rene, l'efficacia di Belatacept

Sopravvivenza più alta rispetto all'inibitore della calcineurina

Belatacept si è dimostrato più efficace dell'inibitore della calcineurina nella terapia di supporto a chi riceve un trapianto di rene. Ad affermarlo è una ricerca pubblicata sul New England Journal of Medicine da un team della University of California di San Francisco e della Emory University di Atlanta.
Christian Larsen, docente di Chirurgia e rettore della Emory University School of Medicine, scrive: «Belatacept è un farmaco che impedisce l'attivazione dei linfociti T,
cellule coinvolte nel rigetto d'organo, legandosi ai recettori CD80 e CD86 presenti sulla loro superficie e favorendo in tal modo la prevenzione del rigetto».
Belatacept viene prodotto grazie alla tecnologia del Dna ricombinante, un procedimento che rende il medicinale atossico nei confronti del rene. Al contrario, l'uso prolungato di Ciclosporina e Tacrolimus, entrambi inibitori della calcineurina, può provocare danni ai reni trapiantati, aumentando il rischio di diabete e malattie cardiovascolari.
Allo studio Benefit hanno partecipato 666 soggetti trapiantati di rene divisi in 3 gruppi. Il primo ha assunto Belatacept a dosaggio maggiore (B1), il secondo lo stesso farmaco a dosaggio minore (B2), il terzo infine soltanto Ciclosporina A.
«Al termine del follow-up il tasso di mortalità è stato rispettivamente di 9,2%, 8,2% e 14,4%», scrivono gli autori. Subito dopo il trapianto, i pazienti trattati con Belatacept mostravano un'incidenza maggiore di rigetto acuto. «Ciononostante, nella maggior parte dei casi il rigetto acuto verificatosi dopo Belatacept ha risposto positivamente alla terapia medica senza provocare la perdita del trapianto. Stiamo ancora studiando come bilanciare al meglio i benefici a lungo termine di Belatacept con una maggiore sicurezza ed efficacia nel breve periodo».

Fonte: New England Journal of Medicine

22/02/2016 11:25:00 Andrea Piccoli


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