Una casa fredda accelera il declino cognitivo

Gli anziani hanno bisogno di una temperatura più alta della media

La temperatura massima consentita all'interno degli appartamenti, fissata a 22 gradi centigradi, potrebbe non essere sufficiente per molti anziani, che vedono in questo modo alzarsi le probabilità di declino cognitivo.
Almeno questo è quanto sostiene una nuova ricerca pubblicata su Gerontology da un team dell'Harvard Medical School e del Marcus Institute for Aging Research di Boston, secondo cui la temperatura ideale per il benessere psicofisico degli anziani va dai 20 ai 24 gradi. Bastano 4 gradi in meno per veder raddoppiare la possibilità di disturbi dell'attenzione.
Allo studio hanno partecipato una cinquantina di ultra65enni a cui è stato chiesto di riferire di ogni possibile problema di attenzione occorso durante la giornata passata in casa, la temperatura della quale è stata annotata dai ricercatori giorno per giorno. È emerso che durante la stagione fredda molti anziani sono esposti a temperature troppo basse e pericolose per la loro salute, nella maggior parte dei casi a causa di problemi economici.
La normativa italiana fissa a 20 gradi, con tolleranza massima di 2, il limite di riscaldamento dell'ambiente domestico, ma spesso non si arriva neanche a questo valore per paura del costo eccessivo del gas.
Gli autori dello studio suggeriscono di implementare politiche volte a una maggiore tolleranza per gli alloggi di chi ha oltre 65 anni, oltre che spingere verso interventi di coibentazione esterna. Fattori che possono aiutare a mantenere gli alloggi a temperature controllate in grado di prevenire il declino cognitivo di chi li abita.

24/01/2025 09:21:44 Andrea Sperelli


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