Uno studio dell’Università di Copenaghen pubblicato su Acta Obstetricia et Gynecologica Scandinavica mostra i possibili effetti negativi della dieta vegana in gravidanza. Il particolare regime alimentare costituirebbe un rischio per il feto, aumentando le probabilità di sviluppare preeclampsia e di partorire un figlio con basso peso alla nascita.
«Le diete vegane e a base vegetale altamente limitate aumentano le probabilità di carenze nutrizionali che potrebbero influire sullo stato di salute», esordisce la prima autrice Signe Hedegaard del Dipartimento di ostetricia e ginecologia al Rigshospitalet e Università di Copenaghen.
I ricercatori hanno esaminato i dati delle nascite in Danimarca per un totale di oltre 100.000 gravidanze e 90.000 madri, incrociando i dati con quelli sulla dieta e sugli esiti della gestazione.
Sono state identificate 65.872 donne come onnivore, 666 come vegetariane di pesce/pollame, 183 come latto/ovo-vegetariane e 18 come vegane. Basandosi sui risultati di un questionario completato a metà della gravidanza, i ricercatori hanno scoperto che l’assunzione di proteine era inferiore tra le latto/ovo-vegetariane (13,3%) e tra le vegane (10,4%) rispetto alle onnivore (15,4%).
Fra le gestanti vegane risultava più bassa anche l’assunzione di micronutrienti. Il peso medio alla nascita è risultato inferiore di circa 250 grammi nel campione di donne vegane rispetto a quelle onnivore, con una durata media della gravidanza maggiore di 5 giorni nelle vegane. «Un basso peso alla nascita era presente in circa l’11% delle madri vegane rispetto al 2,5% nelle onnivore», sottolinea Hedegaard, aggiungendo che neonati SGA sono stati osservati in oltre un quarto della prole da gravidanze vegane contro il 10% o meno nei gruppi onnivori e vegetariani.
Inoltre, la preeclampsia si è verificata nell’11% delle madri vegane contro meno del 3% delle vegetariane e onnivore. «Questi risultati suggeriscono che l'adesione a una dieta vegana in gravidanza può influenzare negativamente la crescita del feto», concludono i ricercatori.
Fonte: Acta Obstetricia et Gynecologica Scandinavica 2024. Doi: 10.1111/aogs.14778
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