Ripensare continuamente a singoli episodi della vita può portare a sviluppare ansia e depressione. Il fenomeno, noto come ruminazione psicologica, è stato oggetto di analisi di un team del Center for Mind and Brain della University of California di Davis.
La ricerca, pubblicata sul Journal of Developmental Cognitive Neuroscience, dimostra che la tendenza a “ruminare” gli stessi pensieri fa parte di un preciso schema di attivazione di alcune aree cerebrali. La ricerca è stata realizzata su un gruppo di ragazze adolescenti esposte a un'esperienza virtuale di respingimento sociale mentre erano studiate attraverso la Risonanza Magnetica funzionale del cervello. La tecnica ha permesso di osservare in tempo reale l'attivazione delle singole aree cerebrali. «Alti livelli di ruminazione psicologica sono risultati associati a un maggior livello di attività in aree come il precuneo, un centro di smistamento cerebrale implicato nel processamento di informazioni rilevanti l'identità personale», dicono gli autori dello studio.
Il precuneo è una delle regioni cerebrali che si attivano quando si pensa a sé stessi, alle proprie esperienze e alla rielaborazione dei ricordi.
«Tutti facciamo esperienza di respingimenti da parte degli altri, ma l'esperienza non è uguale per ognuno di noi», dice Amanda Guyer, che ha coordinato la ricerca. «Riuscire a identificare i processi cerebrali che generano delle differenze nella tendenza a ruminare i pensieri può aiutarci a evitare che la ruminazione possa fare danni a lungo termine».
Oltre a rischiare ansia e depressione, le persone che si lasciano andare alla ruminazione psicologica mostrano un rischio più alto di utilizzo di sostanze e di soffrire di disturbi alimentari e del sonno, soprattutto durante l'adolescenza.
Sono in particolare le ragazze ad essere soggette a questo tipo di fenomeno, il che spiega la maggiore incidenza femminile di depressione e ansia nel periodo adolescenziale.
A far scattare i fenomeni di ruminazione sono spesso rifiuti subiti dal gruppo dei pari o anche soltanto segnali verbali di scarsa accettazione sociale. «L'adolescenza comporta soprattutto per le ragazze una sensibilità particolarmente spiccata nei confronti dei rapporti sociali, con un aumento delle emozioni riguardanti il sé e con il relativo rischio di ruminazioni psicologiche», concludono gli autori dello studio.
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